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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CHI SI AIUTA DIO L* AIUTA
   va\ e probabilmente colui che non prese mai un granchio non fece mai una scoperta. Uno scienziato, illustre perle sue investigazioni nella scienza fisica, lasciò scritto che ogni qualvolta nel corso delle sue indagini incontrava un ostacolo insormontabile in apparenza egli si trovava generalmente al limitare di qualche nuova scoperta. Le più grandi cose, i più grandi pensieri, le più grandi scoperte ed invenzioni, furono generalmente maturate nelle difficoltà, non di rado nel dolore; e solo con malagevolezza riuscirono a trionfare.
   Fu detto, e a buon diritto, che la sconfitta ben più che la vittoria forma il buon generale. Washington perdè assai più battaglie che non ne guadagnasse, ma riuscì da ultimo. I Romani nelle loro campagne più vittoriose cominciarono pressoché sempre con le sconfitte. Moreau era paragonato dai suoi compagni ad un tamburo che nessuno sente se non è battuto. Il genio militare di Wellington si perfezionò nell'incontrare difficoltà di carattere apparentemente insuperabile, ma che servivano soltanto ad agguerrire la sua risolutezza e a far risaltare viemaggiormente le sue grandi qualità come uomo e come generale. Allo stesso modo il buon marinaio si addestra nelle tempeste che gli trasfondono coraggio, fiducia in sè e somma disciplina; e probabilmente ai mari burrascosi ed alle aspre notti invernali noi andiam debitori dell'eccellenza dei marinai inglesi che non temono il paragone di tutti i marinai del mondo.
   La necessità può essere una dura maestra, ma ella è però la migliore delle maestre. È naturale il rifuggire dal cimento dell'avversità, ma quand'essa sopraggiunge dobbiamo virilmente incontrarla e sopportarla. Dolci in vero sono le prove dell' avversità ; esse ci rivelano le nostre potenze ed evocano le nostre energie. « Le croci, dice un proverbio antico, sono le scale che portano in - «Che cos'è mai la povertà, dice Gian Paolo Richter,