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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CHI SI AIUTA DIO L* AIUTA
   esenti al tutto da inconvenienti. Essa porge, non ha dubbio, ogni facilità per apprendere facilmente e senza sforza molte cose ; ma nell' istesso tempo agevola la tendenza alla superficialità, più che alla profondità e gagliardia del pensare : imperocché i lettori sono tentati dalla quantità dei libri a sfiorare molti, anzi troppi subbietti senza sviscerarne alcuno.
   Con tutte le facilità esistenti per l'indipendente istruzione di sè medesimo vi è pericolo che la nostra vita come la nostra letteratura divengano più meccaniche. Un gran numero di persone nei nostri distretti manifatturieri occupa la parte principale delle sue ore nel-l'invigilare macchine per filare od attorcere; donde nasce una specie di esseri umani meccanici, privi d'individualità di carattere come le macchine ch'essi sorvegliano. È questo uno degli inconvenienti della moderna civiltà, troppo negletto per avventura ai di nostri, e che tanti danni arreca ad una classe ben numerosa. Mentre andiamo perfezionando i nostri meccanismi, noi dimentichiamo alle volte che il migliore di tutti i materiali greggi deesi cercare nell'uomo; e noi non abbiamo fatto per anco l'estremo della nostra possa per migliorarlo e perfezionarlo. Parlando della nostra divisione del lavoro il signor Ruskin ha detto: « Non è, propriamente parlando, il lavoro che è diviso ; bensì sono gli uomini spezzati in piccoli frammenti e briciole di vita, cotalchè quel po' d'intelligenza che rimane in un uomo non è bastevole a fare un ago od un chiodo, ma si esaurisce nel far la punta di un ago e la capocchia ad un chiodo. Ora il gran grido che s'alza dalle nostre città manifatturiere, grido più forte dello strider de' mantici delle fornaci, va proclamando che noi fabbrichiamo tutto fuorché uomini: noi imbianchiamo il cotone, afforziamo l'acciaio, raffiniamo lo zucchero, e >m vagamente le stoviglie ; ma non entra mai nel