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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CHI SI AIUTA DIO L'AIUTA.
   facilmeute alle circostanze, gli suggerisce metodi di lavoro perfezionato e lo rende più atto, più destro, più saputo per ogni rispetto. Colui che lavora con la testa, non meno che con la mano, scerne le proprie cose con isguardo più penetrante e sente crescere continuamente la coscienza delle proprie forze, il che è uno dei pensieri più consolanti del mondo. La capacità di aiutarsi da sè crescerà grado grado, e, quanto più uno avrà rispetto pei suoi nuovi meriti, tanto più sarà agguerrito contro la tentazione dei bassi istinti.
   Tuttavia, per quante cure si pongano alla propria educazione, non si arriva sempre a quell'eccellenza che fu .per noi brevemente descritta negli illustri esempi di individui autodidattici che abbiamo citati. In tutti i tempi la grande maggioranza degli uomini, comecché illuminati, dee necessariamente attendere alle occupazioni ordinarie dell'industria; e niun grado di cpltura potrà mai sgravarli,—se pur ciò fosse desiderabile, il che non è,—dal lavoro cotidiano, indispensabile all'esistenza materiale della società. Ma ecco, secondo noi, a che si può arrivare: si può innalzare il lavoro nella stima degli uomini associandolo ai nobili pensieri che conferiscono decoro al più basso, come al più alto grado; imperocché, per quanto possa esser povero ed umile un uomo, i grandi pensatori di tutti i tempi ponno assidersi al suo fianco, ed essergli compagni, quantunque la più rimessa casupola formi la sua dimora. Per tal guisa l'abitudine d'una ben ordinata lettura può divenire una sorgente di sommo piacere e di perfezionamento, ed esercitare una gentile violenza, con risultati sommamente benefici sull'intiero tenore del carattere e della condotta di un uomo. Ed anco se l'educazione di sè stesso non adduca ricchezze, ci procurerà ad ogni modo la buona compagnia di pensieri sublimi. Un nobile chiese un giorno sprezzante ad un savio: «Cosa avete voi guadagnato con