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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327
le letture superficiali.
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'non è che una specie di epicureismo letterario od eb- brezza intellettuale che produce un grato eccitamento momentaneo senza il menomo affetto nel migliorare od arricchire la mente, nel formare il carattere ! Per tal modo molti credono coltivare il loro spirito, mentre altro non fanno che uccidere il tempo, come suol dirsi, e il meglio ^che ne risulti si è che ciò impedisce loro di far peggio./
Vuoisi anche considerare che l'esperienza raccolta dai lbri, quantunque sia preziosa, appartiene però al sapere, laddove l'esperienza acquistata nella vita attiva forma la vera saviezza, ed una piccola porzione di quest'ultima vale infinitamente più di una larga provvisione del primo. Lord Bolingbroke ebbe assennatamente a dire: «ogni studio, che non tende direttamente od indirettamente a renderci migliori come uomini e come cittadini, non è che una specie ingegnosa di aggradevole pigrizia, come il sapere che acquistiamo per mezzo di esso non è che una specie di rispettabile ignoranza e nulla più».
Bisogna adunque ammettere che 1' oggetto principale dell'educazione non è di riempirci lo spirito coi pensieri altrui e divenire i recipienti passivi di impressioni che ci sono più o meno straniere, ma di ampliare la nostra intelligenza individuale e di renderci operai più giovevoli ed efficaci nella sfera della vita a cui possiamo esser chiamati. Si possono citare molti dei nostri uomini più operosi ed energici che furono lettori assai poco avidi. Brindley e Stephenson non impararono a leggere e scrivere che molto innanzi con gli anni, e non pertanto fecero grandi opere e percorsero una carriera onorevolissima. Giovanni Hunter sapeva appena leggere e scrivere all'età, di venti anni, quantunque sapesse far tavole e seggiole come qualsiasi falegname. « Io leggo pochissimo » diceva il grande fisiologo in una sua lezione; «questa è l'opera (e ad tava il cadavere che aveva innanzi) questa è l'opera