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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327
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CAPITOLO XI. L'educazione di sè stesso.
Ogni uomo riceve due oducarioni, una che gli è data dagli altri, e1 una, molto più importante, ch'egli dà a sé stesso.
GU»on.
L'educazione che noi diamo a noi medesimi comprende la coltura e lo sviluppo di tutte le facoltà della nostra natura; la fisica, la morale e l'intellettuale. Ciascuna dev'essere sviluppata, e ciascuna dee non pertanto somministrare alcunché per soddisfare le pretese delle altre. Coltivate esclusivamente le potenze tìsiche, ed avrete un atleta od un selvaggio ; le morali soltanto, ed avrete un entusiasta od un maniaco ; le intellettuali soltanto, ed avrete un uomo originale e forse un mostro. Gli è soltanto educando saviamente tutte insieme queste facoltà, che si forma l'uomo compiuto.
Gli antichi davano grande importanza all' educazione fìsica; ed una mente sana ùi corpo sano era il fine cui essi miravano nelle loro più alte scuole. Gl'insegnanti greci erano peripatetici, perchè dicevano che i giovani devono sapere soltanto ciò che possono imparare camminando. Gli antichi Inglesi nudrivano un'idea consimile, espressa in questa sentenza: « Il campo nella state e lo studio nel verno ». Milton dice di sè ch'ei si levava sempre per tempissimo ; — « nel verno, prima che il suono della campati;* ¦chiamasse l'uomo al lavoro o alla preghiera; nella state.