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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA RISPETTABILITA'.
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   giovano le sue ricchezze ? Sia un uomo quel ch'esser si voglia, son la testa ed il cuore che lo fanno povero o ricco, miserabile o felice ; giacché il cuore e la testa sono sempre superiori alla fortuna ».
   Insomma si attribuisce troppa potenza al danaro. Le più grandi cose che furono fatte al mondo non vennero compite da uomini ricchi, ma generalmente da uomini poveri. Il Cristianesimo fu sparso nel mondo da uomini dell'infime classi; e i più illustri pensatori, inventori, artisti ecc., furono persone di mediocre avere, e non pochi di umile condizione. E sarà sempre cosi: chè le ricchezze sono troppo spesso più un ostacolo che uno stimolo ad agire; e in molti casi sono tina sventura piuttostocliè un vantaggio. Il giovane che eredita la ricchezza trova la vita troppo agevole e se ne sazia tosto, perchè nulla gli rimane a desiderare. Non avendo occupazione speciale, trova il tempo lento e gravoso, rimane moralmente ed intellettualmente assonnato, e la sua posizione nella società non è spesso superiore a quella di un polipo Su cui mareggiano le onde. Suo lavoro è uccidere il tempo, come dice un poeta, ed è per vero un aspro, disamabil lavoro. Perciò l'uomo ricco, guidato da retto spirito, sprezza l'ozio come indegno dell'uomo : e riflettendo alla responsabilità inerente al possesso degli averi e delle ricchezze, si sente tratto ad agire più di quelli che furono maltrattati dalla fortuna. La vera regola però, la migliore condizione di tutte, se l'uomo fosse tanto savio da riconoscerla, è espressa in quella ammirabile preghiera di Agar: «Non darmi nè povertà nè ricchezze; nutriscimi del vitto conveniente per me». Giuseppe Brotlierton, che fu membro del Parlamento, lasciò ordine di * « sulla propria tomba a Manchester la seguente i zione : « Le mie ricchezze consisterono no» dezza de' miei possessi, ma nella mediocri