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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CHI 81 AIUTA DIO li' AIUTA
   infondono nuova vita all'industria, trasmettono il loro carattere in ogni cosa che pigliano a fare e sono fattori potentissimi di progresso, d'incivilimento sociale in tutti i tempi. . Da quel che siam venuti dicendo il lettore avrà osservato che la prospera condotta degli affari consiste in gran parte nell'attenzione assidua ai particolari, ciò che i Francesi chiamano routine. L'accuratezza, la disciplina, la puntualità, il metodo, il pagamento dei debiti, l'organizzazione sono routine. Se è cieca e stupida, essa frappone, non ha dubbio, ostacoli agli affari ; ma accorta ed assennata, essa li agevola grandemente tenendo in freno l'avventataggine e l'incapacità degli individui «elle grandi imprese complicate. Trattandosi di una sola persona, quale sarebbe un manifattore, un mercante, havvi maggior prontezza di azione e men bisogno di ritegni, perchè non si ha a consultar che il padrone, il quale ò spronato dal proprio interesse ad invigilare l'andamento de'suoi affari. Ma dove l'interesse personale è meno attivo, e dove grandi affari, quali sarebbero quelli di una società o di un governo, sono condotti da impiegati, la routine diviene necessariamente complicata dalla sorveglianza e dai freni; imperocché, quantunque la maggioranza degli uomini sia onesta, è assolutamente necessario che si provveda contro le possibili eventualità di frode e malafede.
   Il duca di Wellington era un grande routinier perchè era un grand'uomo d'affari, e possedeva a perfezione tutte le qualità che lo costituiscono. Era puntualissimo e non ricevè mai una lettera senza rispondervi tosto o tardi. Ei poneva mente del continuo ai particolari più minuti di tutte le faccende civili o militari che gli venivano affidate. La sua capacità per gli affari era il suo genio, il genio del senso comune, e si può affermare ch'ei non perdi mai una battaglia, perchè era un grand' uomo di affari.