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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327
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CHI 81 AIUTA DIO li' AIUTA
uè che la sorvegliasse o permettesse; e la cronologia de* suoi scritti è sempre un mistero; ed è noto invece ch'ei prosperò negli affari ed accumulò una somma sufficiente per ritirarsi a vivere di rendita nella sua amena e tranquilla città natia di Stratford sull'Avon
Chaucer, uno de'primi poeti inglesi, fu da prima soldato, poi commissario alle dogane ed ispettore dei boschi e terreni della Corona. Spenser, altro poeta di vaglia, era segretario del Lord viceré d'Irlanda e dicesi fosse accortissimo e destro nel maneggio degli affari. Milton, che incominciò dall'essere maestro di scuola, fu innalzato durante la repubblica al posto di segretario nel consiglio di Stato ; il libro degli ordini del giorno del Consiglio, che esiste tuttavia , del pari che le lettere di lui porgono ampia testimonianza della sua attività e perizia in quel-1* ufficio. Isacco Newton si mostrò direttore valente della Zecca: la nuova monetazione inglese del 1694 venne fatta sotto la sua immediata soprintendenza personale. Cowper, altro poeta, vantavasi della sua puntualità negli affari, quantunque confessasse « eh' ei non conobbe mai un poeta tranne sè stesso che fosse puntuale in qualche cosa. » Ma a questa asserzione possiamo opporre le vite di W'ord-sworth e Walter Scott — il primo, esattore di imposte, il secondo, scrivano alla Corte di Sessione — amendue i quali, quantunque grandi poeti, furono uomini d'affari altrettanto puntuali quanto valenti. David Riccardo, il grande
1 Shakspeare, dopo essersi ritirato dai teatri di Blakfriars e del Globe, nel 1604, visse tranquillamente a Stratford fino al 1616. Ei comperò case e poderi coltivando questi ultimi e scrivendo due drammi all' anno che gli venivano lautamente pagati. Del rimanente ei non ó il solo uomo di genio che abbia dato prova di attitudine agli affari. Anche Goethe e Walter Scott, i due genii maggiori de' tempi moderni, furono uomini assestati, pratici ed atti al maneggio degli affari. (Nota del Trad.).