l'elefante buxton.
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   questione principale a cui consecrossi fu 1* emancipazione compiuta degli schiavi nelle colonie inglesi. Egli «tessè costumava attribuire il grande interesse che provò di buon' ora in questa quistione all' influenza di Priscilla Guerney, donna di rare doti intellettive, di ottimo cuore •e dotata di squisite virtù. Sul suo letto di morte nel 1821 ella chiamò più volte a sè Buxton raccomandandogli di _ fare della causa dei negri il grande oggetto della sua vita. Nelle sue ultime parole, la forte donna ripeteva questo solenne mandato, e spirò in questo sforzo. Buxton non dimenticò mai la raccomandazione della moribonda, pose il nome di lei ad una delle proprie figliuole e il giorno in cui la diede a marito (il 1 agosto 1834, giorno dell'emancipazione dei negri) potè scrivere ad un amico: « La sposa è partita; tutto andò a meraviglia e non Itami più uno schiavo nelle colonie inglesi ! »
   Buxton non era un genio, ma soltanto un uomo energico, risoluto, diritto, e il suo carattere è stupendamente espresso nelle seguenti parole che ogni giovane dovrebbe scolpirsi nell'anima: « Quanto più vivo, tanto più sono certo che la grande differenza fra gli uomini, fra il debole e il potente, fra il grande e il pusillo, sta nell'energia, nella risolutezza indomabile. Con questa qualità preziosa si può tutto ciò che si vuole e tutto ciò che è possibile in questo mondo ; senza di essa non v'ha nè ingegno, nè fortuna, nè favore d'occasioni, che di quella creatura con due gambe che noi siamo possano formare un uomo »
   1 Le vite di questi ignoti negroflli, che primi agitarono e propugnarono la grande quistione dell' emancipazione dei negri, tornerà doppiamente gradita ora che mercè una guerra sanguinosa l'America del nord ha sancito questo grande principio: che la schiavitù è un oltraggio a Dio, alla natura, all'umanità e alla civiltà. (Nota del Trad.).