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   chi 81 aiuta dio li' aiuta
   grande di tutti in punto di perseveranza, energia ed intrepidezza. Egli era sciivanello in un uffizio d'artiglieria e seppe trovar agio di apprendere le non facili lingue greca ed ebraica. La circostanza che diede l'impulso e la direzione ai lavori principali della sua vita ebbe origine dalla sua generosità. Il fratello di lui, Guglielmo, chirurgo in Mincing Lane a Londra, dava consulti gratuiti ai poveri, fra' quali trovavasi un povero negro, di nome Gionata Strong. Questo negro par fosse trattato cosi barbaramente dal suo padrone, un avvocato delle isole Barbade che trovavasi allora a Londra, che n'era rimasto azzoppato e quasi cieco, ed era al tutto incapace di lavorare, sì che il suo proprietario, considerandolo come un arnese inutile e costoso, lo cacciò sul lastrico di Londra. Il poveraccio, tutto pieno d'acciacchi, si sostentò dapprima mendicando finché s'incontrò nel suddetto chirurgo Guglielmo Sharp, che gli somministrò qualche medicina e lo fece amméttere poco appresso nell'ospedale di San Barnaba, ove fu curato. All'uscita dell'ospedale i due fratelli mantennero il negro per levarlo dalla mendicità, non avendo il benché menomo sospetto che altri potesse rivendicarlo come sua proprietà. Essi procacciarongli un posto presso un farmacista, al cui servizio rimase due anni, finché un bel dì, mentre accompagnava la sua padrona dietro una vettura da nolo, il suo antico proprietario, l'avvocato delle isole Barbade, il riconobbe e, vistolo risanato, deliberò impadronirsene di bel nuovo. In fatti ei lo fece sostenere da due agenti del Lord Mayor ed incarcerare finché potesse essere imbarcato per le Indie occidentali. Il negro, rammentando nella sua cattività i servizi affettuosi che aveva ricevuto da Granville Sharp, alcuni anni addietro, gli mandò una lettera in cui invocava il suo aiuto. Sharp avea dimenticato il nome di Strong, ma inviò un messaggio a fare indagini, il quale tornò dicendo che ì