granvillb sharp.
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   riverenza, pel carattere del mercante onesto, che non rifiniva di lodarlo. Egli praticò strettamente ciò che professava, e tanto come mercante quanto come impiegato la -sua condotta fu irreprensibile. Egli era incorruttibile, e quante volte gli venne offerto un presente lo ricusò con garbatezza, dicendo ch'egli si era fatta una regola di non accettar mai nulla da chiunque avesse che fare con l'ufficio che esercitava. Sentendo, all'età di settan-taquattr'anni, mancarsi le forze, si apparecchiò a morire con quella stessa letizia, con cui sarebbesi accinto ad una scampagnata. Egli pagò tutti i suoi conti, tolse commiato dagli amici, assestò le sue faccende, si acconciò dell'anima e spirò tranquillamente nel mentre proferiva una sentenza, che cominciava con la parola Cristo. L'avere che lasciò non superava due mila lire sterline, e non avendo congiunti bisognosi lo legò agli orfanelli ed ai poveri. Tale in breve si fu la bella vita di Giona Hanway — uno degli uomini più onesti, energici, benevoli e filantropi che sieno mai vissuti al mondo
   La vita di Granville Sharp è un altro esempio notevole della stessa potenza d'energia individuale — potenza che fu caratteristica in tutti i capi del grande movimento inglese per l'abolizione della schiavitù e della tratta dei negri, fra' quali capi primeggiano Clarkson, Wilberforce, Buxton e Brougham. Ma quantunque questi ultimi divenissero giganti in siffatta causa dell'abolizione della schia-> vitù del negri, Granville Sharp fu il primo e forse il più
   1 Abbiamo provato un grande piacere nel riferire, e un piacere non men grande proverà, speriamo, il lettore nel leggere la vita ignota di questo grande benefattore inglese dell'umanità che iniziò tante belle riforme e tante benefiche istituzioni che formano ora l'orgoglio de' tempi. Quando mai la carità andò ac-. coppiata a tanta modestia ! In un paese cattolico un tant* uo sarebbe stato canonizzato! [N. iti Trad.).