Stai consultando: 'Chi si aiuta Dio l'aiuta Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi', Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)

   

Pagina (158/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (158/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   la fonderia di sharple3.
   149
   il barbiere, ria cui seppe per la prima volta che per dipingere ad olio richiedevansi tela appropriata e colori e vernici speciali. Non appena fu in grado di far queste spese, si rifece da capo a dipingere, copiando un'incisione rappresentante la Tosatura d'una pecora che vendè per pochi scellini. Poscia si fece una tavolozza, comperò colori, mastici, pennelli, ecc., e perseverò con risolutezza invincibile e speranza incrollabile nel suo proposito di divenire pittore. I progressi di questo artista autodidattico sono narrati da lui stesso con le seguenti parole:
   « I dipinti che feci dipoi, dic'egli, furono un paesaggio a lume di luna ed alcune frutta, dopo di che entrai in pensiero di dipingere la Fonderia. Io ci aveva pensato da qualche tempo, ma non aveva ancor tentato di attuare il concetto in un disegno. Ora però feci uno schizzo sulla carta e passai poi a dipingerlo sulla tela. Il dipinto rappresenta semplicemente l'interno di una grande officina; ed avendo fatto il bozzetto avvisai che prima di proceder più avanti mi era mestieri conoscere l'anatomia per delineare accuratamente i muscoli delle figure. Mio fratello Pietro venne in mio aiuto comperandomi gli Studii Anatomici di Flaxman, opera ch'io non avrei potuto procacciarmi assolutamente perchè costava ventiquattro scellini. Io consideravo questo libro come un tesoro, e lo studiai a fondo alzandomi alle tre del mattino per disegnare da esso, e pregando alle volte, mio fratello di servirmi di modello. Ero anche impacciato per la prospettiva, al che mi studiai por riparo imparando i Principii di Brook Taylor e poco appresso ripigliai il mio dipinto. Mentre a casa attendevo allo studio della prospettiva, all' officina approfittavo dei brevi intervalli del lavoro per disegnar figure sulle lastre di ferro ».
   Per tal modo studiando e lavorando assiduamente Giacomo Sharples fece rapidi progressi nella conoscenza