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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta dio l' aiuta.
   meccanici e raccomandò a Giovanni di provarsi a far figure e paesi. Conseguentemente ei cominciò a copiare litografie, ma rimase ignaro al tutto delle regole di prospettiva e dei principii di chiaroscuro. A sedici anni entrò nell' istituto meccanico di Bury per istudiare il disegno e ricevette una lezione per settimana durante lo spazio di tre mesi. Il maestro gli raccomandò di procurarsi dal libraio il Trattato pratico di pittura di Burnet, ma non sapendo leggere scioltamente era spesso costretto a pregar la madre od il fratello a leggergli alcuni passi del libro, cui porgeva attento ascolto. Sentendosi impacciato da questa ignoranza della lettura, e desiderando ardentemente d'apprendere il contenuto del libro di Burnet, lasciò le lezioni di disegno all'istituto meccanico e si diede ad imparare a leggere e scrivere in casa. Egli vi riusci prontamente, e quando tornò all'istituto tolse il Burnet un'altra volta, e non solamente lo lesse, ma ne fece estratti in iscritto per suo uso avvenire. Studiò il volume cosi avidamente che costumava alzarsi da letto alle quattro del mattino per leggerlo e copiarne squarci; poi recavasi alle sei alla fonderia, lavorava fino alle sei e qualche volta fino alle otto di sera, e tornava a casa ripigliando con nuovo ardore lo studio di Burnet, continuando assai spesso molto avanti nella notte. Parte delle sue notti era anche spesa in disegnare e far copie di disegni. Sopra uno di questi, la copia della Cena di Leonardo da Vinci, passò una intiera notte. Quando andava a letto, la sua mente era cosi piena del suo soggetto che non poteva dormire, e scendeva per dar di bel nuovo di piglio alla matita.
   Appresso si provò a dipingere ad olio: comperato un pezzo di tpla lo stese sur un quadro, lo spalmò di piombo bianco e cominciò a dipingervi su con colori. Il tentativo falli, essendo la tela troppo rozza e nodosa, e i colori non vi seccavano. Allora ricorse al suo antico maestro,