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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'architetto kemp.
   morte, e non sopravvisse a vedere il primo risultato della sua solerzia instancabile, espresso in un monumento che vuoisi annoverare fra i migliori che sieno mai stati innalzati al genio letterario
   Ma 1* esempio più cospicuo dei frutti, della perseveranza e dell'attività nel campo dell'arte trovasi nella carriera di Giacomo Sharples fabbro ferraio di Blackburn. Ei nacque a Wakefield nella contea d'York nel 1825, ed aveva dodici fratelli. Suo padre era un operaio fonditore e si recò ad esercitare il suo mestiere a Bury mentre la sua famiglia era ancor giovane. I suoi figliuoli non ricevettero alcuna educazione scolastica, ma furono tutti messi à lavorare: il nostro Giacomo in età di circa dieci anni era già in una fonderia, ove lavorò circa due anni. Appresso entrò in una fabbrica di macchine; era suo padre ché, dopo il lungo lavoro, gì' insegnava a leggere e a scrivere. Un incidente occorso nella fabbrica svegliò in lui il desiderio d'imparare a disegnare. Il capo-mastro, nel far sullo spazzo i disegni delle caldaie, gli dava spesso le dimensioni necessarie, e Giacomo divenne così perito in ciò, che rendeva servigi importanti al capo-mastro, e nelle ore d'ozio a casa si dilettava a disegnare caldaie sul pavimento. Il suo fratello maggiore si occupava anch'egli di disegni
   i Fra i moderni artisti italiani che sublimaronsi da umile condizione a bella fama citeremo il Revelli, scultore insigne rapito immaturamente, come l'inglese Kemp, alle arti e alla gioria. Era egli figliuolo d'un contadino di Taggia in Liguria, e fin dall'adolescenza dilettavnsi a intagliar figurine in legno col coltello. Il conte Littardi lo mandò a studiare a Roma, ove si acquistò eoi tempo molta nominanza e condusse parecchi monumenti lodatia-simi in marmo. Nella cappella funebre della cattedrale di Torino ammirasi una sua bella statua della defunta regina, moglie di Vittorio Emmanuele II felicemente regnante. Il Revelli era uomo pio, religioso e modesto, qualità proprie del vero genio. (N. del Tr«A\