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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Chi si aiuta Dio l'aiuta
   tempo il padre, e sua madre passò a seconde nozze. Il giovinetto Chantrey ebbe per prima occupazione il condurre un asino carico di vasi di latte alla vicina città di Sheffield, ove distribuiva questo liquido agli avventori di sua madre. Tale fu l'umile principio della sua carriera, e mediante le sole sue forze egli uscì da questa bassa condizione e divenne un sommo artista. Mal potendo convivere col padrigno, venne allogato presso un droghiere a Sheffield ; ma questo mestiere gli ripugnava, sicché passando un giorno davanti la bottega d'un intagliatore senti vaghezza di quella professione, e, abbandonato il droghiere, si acconciò coll'intagliatore in legno. Il suo nuovo maestro era anche mercante di stampe e di modelli in gesso, e Chantrey prese tosto ad imitare le prime e i secondi, studiando con gran diligenza ed energia. Tutte le sue ore avanzate erano consecrate a disegnare e modellare, e lavorava spesso anche nel cuor della notte. Raggruzzolato un po'di soldi, deliberò farsi artista, ed avviatosi a Londra s'impiegò come intagliatore assistente, addestrandosi in pari tempo a disegnare e modellare. Tra le altre cose decorò la sala da pranzo del poeta-banchiere Rogers, sala in cui fu accolto di poi ospite riverito ed in cui piacevasi additare agli ospiti, convenuti alla tavola dell'amico suo, gl'intagli fatti da lui.
   Ritornato a Sheffield, si fece annunziare nei giornali qual ritrattista a matita, in miniatura e anche ad olio. Il suo primo ritratto, d'un coltellinaio, gli fruttò una ghinea, é -un altro a olio cinque lire sterline e un paio di stivali 1 Di lì a poco tornò a Londra per istudiare all'Accademia Reale, e quando ritornò per la seconda volta a Sheffield si fece annunziare come ugualmente capace di modellare in gesso i busti dei suoi concittadini, e di fare il loro ritratto. Allora fu anche scelto a disegnare il monumento di un vicario della città, ed egli lo esegui con soddisfazione