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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta dio l' aiuta.
   nell' ardua strada, eh' egli batteva, gli toccava trarre tutto dal proprio ingegno; nè la sua mano, nè la sua mente cessavano in lui di lavorare. Egli ebbe a fare la prova delle diverse maniere di trattare i suoi soggetti, a sperimentare sui colori, a dipingere e ridipingere con , una incessante ed affaticante assiduità. Ma fortunatamente la natura l'aveva dotato di tali qualità che compensarono in qualche modo i difetti della sua educazione artistica. La nobiltà del suo carattere e la sua profonda sensibilità gli fornirono i mezzi di agire colla pittura sui sentimenti degli altri. Come dice egli stesso: « Per essere artista bisogna avere in sè un sentimento elevato, od una convinzione possente, degni d'essere espressi da una lingua che possa essere indifferentemente la prosa, la poesia, la musica, la scoltura e la pittura »
   Uno degli artisti che Scheffer ammirava di più era Flaxman, e gli accadde un giorno di dire ad un amico: « Se per inavvertenza presi a prestito cosa qualsiasi pel mio quadro di Francesca da Rimini, non può essere che fra i disegni di Flaxman. »
   Giovanni Flaxman era figlio di un umile venditore di figurine di gesso a Londra. Nella sua infanzia era cosi cagionevole di salute, che stava seduto nella retro-bottega, sorretto da cuscini, dove si divertiva a disegnare ed a leggere. Un ecclesiastico benevolo, di nome Matthews, entrò un giorno nella bottega, e trovò il giovinetto che leggeva un Cornelio Nepote. Dopo un po' di conversazione con essolui, l'ecclesiastico gli disse che quel libro non era il più acconcio alla sua età e che gliene avrebbe recato un altro la dimane; e tenne parola. Il reverendo Matthews usava dire dipoi che da quel conversar casuale col fan--ciullo invalido ebbe principio una delle più strette amicizie
   » Mrs QroU's Memoir of Ary Scheffer, pag. 6*7.