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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si. aiuta dio l'aiuta
   che non si tratta di uno scherzo, ma di un lavoro, e d'un aspro lavoro ». Ma quantunque l'applicazione diligente sia, non ha dubbio, assolutamente necessaria per toccare l'apice dell'arte, è vero del pari che senza le facoltà innate, il solo lavoro, comechè ben diretto, non fa 1' artista. Il dono viene dalla natura, ma è perfezionato dalla educazione che l'individuo dà a sè stesso e che è ben più vantaggiosa dall'educazione che si riceve nelle scuole.
   È cosa notevole che gli artisti più illustri d'Inghilterra non nacquero in una sfera artistica ed in posizione sociale favorevole alla coltura del genio artistico. Eglino dovettero quasi tutti aprirsi a forza una via attraverso la povertà ed ogni sorte di ostacoli. Gainsborough e Bacon erano figliuoli di orologiai; Barry era un marinaio irlandese e Maclise fattorino di un banchiere di Cork; Opie e Romney erano falegnami, Inigo Jones tessitore ; West era figliuolo di un agricoltore quacchero della Pensilva-nia; Northcote un orologiaio, Jackson un sarto, ed Etty Uno stampatore ; Reynolds Wilson e Wilkie erano figliuoli di ecclesiastici; Lawrence era figlio d'un pubblicano e Turner d'un barbiere. Alcuni dei pittori inglesi ebbero in origine qualche attinenza coll'arte, ma assai umile, — come Elxman, il cui padre vendeva figurine di gesso ; Bird che coloriva le tazze pel the ; Martin che inverniciava le carrozze; Wright e Gilpin che dipingevano i bastimenti; Chantrey eli' era incisore e indoratore, e David Cox, Stanfleld e Roberts che erano pittori di scene ».
   1 Troppo ci dilungheremmo, se tutti volessimo qui citare gli artisti italiani che ebbero natali umilissimi, da Giotto e Mantegna pastorelli, dal Tintoretto tintore, dai Caracci muratori, dallo Zin-garelli zingaro, fino al Canova scalpellino, e al testé defunto Revelli agricoltore di Taggia. Tutti quasi i grandi artisti italiani, antichi e moderni, furono figli del popolo, e si trassero su, a per potenza di genio, o per diuturna perseveranza, come i citati artisti inglesi. (N. del Trad.).