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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   chi si. aiuta dio l'aiuta
   sistema nervoso. Prima di lui prevalevano le più confuse nozioni intorno alle funzioni dei nervi, e questo rame della scienza era a un dipresso nello stesso stato che ai tempi di Democrito e di Anassagora, tremila anni fa. Carlo Bell, nella preziosa serie di scritti, cominciata nel 1821, considerò questo subbietto in -modo nuovo ed originale, fondato sopra una lunga serie di reiterate ed accurate esperienze. Tracciando in tutti i suoi particolari lo sviluppo del sistema nervoso, dall'infimo ordine degli esseri animali fino all'uomo, re del regno animale, egli lo spiegò con chiarezza lampante. La sua grande scoperta consisteva nell'osservazione di questo fatto, che i nervi spinali sono doppii nella loro funzione e provengono da doppie radici nella midolla spinale — le volizioni essere comunicate da quei nervi che rampollano da una radice, e le sensazioni da quelli che rampollano dall'altra. Questo subbietto occupò la mente di Bell per ben qua-rant'anni, e soltanto nel 1840 presentò il suo ultimo scritto alla Società Reale. Come Harvey e Jenner, egli ebbe la fortuna di vivere abbastanza da vedere le sue idee trionfare del ridicolo e delle opposizioni incontrate sulle prime; ma, pure com'essi, quando fu riconosciuta la verità delle sue idee, vide disputarsi da molti rivali, cosi inglesi come stranieri, la priorità della scoperta. Infine, quasi a completare la rassomiglianza dei loro destini, egli perdeva la sua clientela con la pubblicazione dei suoi scritti; ed egli stesso lasciò registrato che, ad ogni passo fatto nella sua scoperta, egli era costretto a raddoppiar di lavoro per preservare la sua riputazione come medico pratico. Alla fine poi i grandi meriti di Bell furono ampiamente riconosciuti ; e fra gli omaggi resigli dai suoi contemporanei si cita questo fatto singolare, che Cuvier nel suo letto di morte, sentendo contorcersi i muscoli della faccia da un lato, additò questo fenomeno agli