harvby b la circolazione del sangue, jenner e il vaccino. 105
   nell'istesso campo scientifico. Egli spese lunghi anni di investigazioni e d'indagini prima di pubblicare le sue idee sulla circolazione del sangue. Egli ripetè ed appurò reiteratamente le sue esperienze, prevedendo probabilmente l'opposizione che avrebbe incontrata la sua scoperta. Il trattato in cui sr risolvette alfine a divulgarla era modestissimo, ma semplice, perspicuo e concludente. Ciò non pertanto esso fu messo in ridicolo come invenzione di un ciarlatano e di un pazzo. Per qualche tempo nessuno si accostò alle sue idee, ed egli non raccolse che contumelie o compassione. Egli aveva revocato in dubbio l'autorità riverita degli antichi, e fu anche affermato che le sue idee tendessero niente meno che a rovesciare l'autorità della Santa Scrittura, ed a scalzare nei loro fondamenti la morale e la religione. La sua piccola clientela lo abbandonò, ed egli rimase pressoché solo, senza un amico. Ciò durò parecchi anni ; ma la grande verità a cui Harvey era stato fedele in mezzo a tutte le sue avversità, ricevuta in prima da pochi spiriti imparziali, maturò grado grado al sole dell'osservazione, e dopo un periodo di circa venticinqu'anni fu ammessa generalmente quale una positiva verità scientifica.
   Le difficoltà, che il dottor Jenner ebbe a sormontare per far trionfare la sua scoperta dell'innesto del vaiuolo, furono anche maggiori di quelle d' Harvey. Molti prima di lui avevano sentito dire che fra le lattaie della contea di Gloucester tutte quelle che erano state infette dal vaccino andavano immuni dal vaiuolo. Era una voce vaga, che in verità non correva che fra la plebe, sicché nessuno l'aveva creduta degna di investigazione finché giunse per caso agli orecchi di Jenner. Egli era giovane, e proseguiva gli studii a Sodbury, quando senti dire da una contadinella, a cui era stato mentovato il vaiuolo: «Io non posso prenderlo perchè ho avuto il mal del