Stai consultando: 'Chi si aiuta Dio l'aiuta Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi', Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)

   

Pagina (112/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (112/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   giovanni hunter.
   103
   che hanno e ciò che loro manca ». Questo stesso Hunter — la cui potenza di osservazione era così acuta che Abernethy usava attribuirgli gli occhi d'Argo — porge anch'egli un esempio luminoso della potenza dell'amore al lavoro. Egli ebbe poca o nessuna educazione fino a vent'anni, ed imparò, non senza difficoltà, a leggere e scrivere. Lavorò alcuni anni come falegname a Glascovia, e raggiunse poscia suo fratello Guglielmo ch'era stabilito a Londra come professore di anatomia. Giovanni entrò all'anfiteatro delle sezioni anatomiche come supplente, ma, grazie al suo ingegno naturale e più ancora alla sua infaticabile attività ed alla sua applicazione al lavoro, non tardò a superare il fratello. Egli fu uno de' primi in Inghilterra a consacrarsi allo studio dell'anatomia comparata, e vi portò tanto ardore, che più tardi il celebre professore Owen dovette impiegare dieci anni a classificare gli og-. getti ch'esso avea raccolti e notomizzati. Questa collezione contiene circa venti mila esemplari, e forma il tesoro più prezioso in questo genere che sia mai stato accumulato da un uomo. Hunter costumava passare ogni mattina dalla levata del sole fino alle otto nel suo museo, durante il giorno visitava i suoi clienti, adempieva le funzioni laboriose di chirurgo dell'ospedal di S. Giorgio e di chirurgo generale dell'esercito, dava lezioni pubbliche, dirigeva una scuola di anatomia pratica in casa propria, e con tutto ciò trovava ancora il tempo di fare esperienze complicate sull' economia animale e di comporre varie opere di sommo valore scientifico. Per bastare a tanto lavoro egli non dormiva se non quattr' ore alla notte ed una dopo il pranzo. Chiestogli qual metodo avesse adottato per riuscire così fortunatamente, rispose: «Èrnia regola, prima di cominciare una cosa, ponderare per bene se essa è fattibile. Se non è, la lascio ; se è fattibile, mi ci metto dentro con tutte le mie forze e non mi arresta