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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si. aiuta dio l'aiuta
   allo studio sedici ore al giorno; e quand'era stanco di studiare la legge si ricreava con lo studio della filosofia e delle matematiche. Hume scriveva tredici ore al giorno quando preparava la sua Storia d'Inghilterra. Montesquieu, parlando di alcuno de'suoi scritti, disse ad un amico: « Leggerete quest'opera in poche ore; ma vi assicuro che la mi è costata tanto lavoro che i miei capelli ne sono incanutiti».
   L'abitudine di registrare i proprii pensieri e le osservazioni per conservarli ed impedire che si dileguino nelle regioni oscure dell'obblio, fu praticata di sovente dagli uomini studiosi. Lord Bacone lasciò molti manoscritti intitolati: Pensieri improvvisi notati per fame uso. Er-skine fece molti estratti da Burke, ed Eldon copiò Coke due volte con la propria mano, sì che quel libro divenne per così dire parte della sua mente. Il dottore Pye Smith, quando aiutava il padre nel suo mestiere di legatore di libri, costumava prender note su tutto ciò che leggeva. Questo ardore[indomabile nell'adunar materiali lo accompagnò per tutta la vita, e questi estratti divennero poi il gran deposito onde attinse largamente
   Lo stesso metodo fu adottato dall' illustre Giovanni Hunter per sopperire alla manchevolezza della sua memoria; ed egli spiegava così i vantaggi del porre in iscritto i proprii pensieri: «Quest'abitudine è come l'inventario dei mercanti, senza il quale essi non saprebbero mai ciò'
   1 Anche il celebre poeta e storico inglese Roberto Southeyv immeritamente svillaneggiato da Byron, lasciò sotto il titolo di Omniana e The Doctor estratti preziosi e dilettevoli dei volumi innumerevoli, in quasi tutte le lingue, ch'egli aveva letto nella sua lunga vita. Questo grazioso ed erudito scrittore era cosi innamorato dei libri, che, invecchiato, e poco tempo prima di-morire, li -aveva intorno ed iva carezzandoli come fossero suof figliuoli dilettissimi, dai quali dolevagli separarsi. {N. del Trad.).