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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta dio l'aiuta
   Londra mise al concorso un disegno appropriato a quella grand'opera. Gli architetti e gl'ingegneri parevano assai imbarazzati, quando Paxton presentò il proprio disegno che per la sua novità come per la sua convenienza fu subito adottato. Il primo schizzo fu fatto sopra un foglio di carta sugante; e rozzo com'era, indicava però le parti principali dell'immenso edilìzio così accuratamente come i disegni più elaborati che furon fatti di poi. La grande idea del palazzo di cristallo era cosi evidente in quella carta grossolana come appresso in tutto lo splendore delle tinte, dei colori e delle cornici dorate. Fu quella un'idea subitanea, un'ispirazione del genio balenante alla mente di uno che, se non architetto, dovesse almeno essere in parte poeta? Mainò, l'architetto del Palazzo di cristallo era semplicemente un uomo che attendeva le occasioni, un uomo diligente, laborioso e amante degli studii. L'idea di quella fabbrica, come dimostrò Paxton stesso in una lettura alla Società delle Arti, fu lentamente e pazientemente incubata con esperienze di molti anni; l'esposizione del 1851 non fece altro che porgergli il destro di mettere in pratica la sua idea.
   Non è il caso adunque che aiuti l'uomo a questo mondo; sì bene la volontà e l'attività perseverante. Queste qualità danno all'uomo la vivacità di spirito necessaria per discernere le occasioni favorevoli e per coglierle, appena si presentino. Per chi è debole, pigro, svogliato, le occasioni più propizie a nulla giovano, ed ei le vede passare senza accorgersene. Ma se siam pronti ad aiferrare e perfezionare anche gl'intervalli più brevi del tempo, è sorprendente quanto possiamo effettuare,
   Abbiam visto come Watt imparasse da sè la chimica e la meccanica senza abbandonare il suo mestiere di fabbricatore di strumenti matematici; egli si contentava di impiegare utilmente le ore di riposo ed approfittare di