.TRATTATI DI MUSICA
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Fra gli scrittori da lui menzionati con riverenza trovasi a car. 6. e 36. tergo un certo Zanchi, di cui scrive: <* Se tu rimirerai in quel opera noua-» mente uenuta in luce del Zanchi Maestro di » Cappella del Ser.mo Duca di Bauiera, trouerai » con ogni dottrina, con ragioni et esempi di uari » Autori eccell.mi ogni compito desiderio. » Ma forse è tutt' altro nome che Zanchi, tratti noi in inganno dalla cattiva forma dello scritto.
JLanfranco «Rio. Maria (da Terenzio nel Parmigiano). Scintille di Musica di Gio. Maria Lanfranco da Terenzio Parme-giano, che mostrano a leggere il Canto Fermo, & Figurato, Gli accideti delle Note Misurate, Le Proportioni, i Tuoni, Il Contrapunto, Et la diuisione del Mo-nochordo, Co la accordatura do uarii instrumenti, Dalla quale nasce un Modo, onde ciascu per se stesso imparare potrà le uoci di
La Sol Fa Mi Re Vt
La Sol Fa Mi Re Yt.
In Brescia, per Lodouico Britannico M.D.XXXIII. in 4° oblungo. Quattro carte non numerate in principio, poi facc. 143. In quest' ultima è ripetuta la data come segue: In Brescia, per Messer Lodouico Britannico, nelli anni della salute nostra M.D.XXXIII. nel Mese di Aprile. (Trascriviamo qualche tratto della dedicatoria):
« Allo honorato Messer Bartholomeo Ma-» scliara Bresciano, di lettere latine studioso, » Giouan Maria Lanfranco da Terentio Parme-» giano.
Allo amico veramente negar non si dee giamai » cosa che honesta sia, perchè & 1' amico, se » amico e, non de egli domandare quello che » honesto non e. A voi adunque honorato Messer » Bartholomeo come amico che ini sete, et della » Musica Amatore, non debbo, ne voglio altresi » negar il modo di insignare a leggere ciascuno » canto riserrato nella nostra Terentiana di Mu-» sica, a ine tante uolte tla uoi_addimandato. La » qual opera già mi posi a scriuere, non perchè » io credessi di soura auanzare, ne di aggiunse gere col mio scriuere alla scrittura di tanti » eccellenti scrittori antichi et moderni. Greci, » Latini, & uolgari della Theorica, & parimente » della prattica della Musica, che non che di » crederlo, ma di disiarlo appena sarei stato » oso. Ma per due cagioni accio mi misi. L' una » per farmi delli ammaestramenti di quei che » di Musica hanno scritto (non uolendomi par-> tire dal loro consiglio) maestro di ine mede-» Simo .... L' altra perche ( come ci insegna » Cicerone nel suo Oratore ) il primo ili qual » genere di lacolta si uoglia non toglie il luogo » al secondo, ne il secondo al terzo, ne alcuno » di questi al quarto, & così per lino che il nu-» mero dura .... Et chi non scia, eli' el Diuino » Bootio Romano non si spauento delli studi de » suoi maggiori, anzi con 1' acutezza del suo » occhio giudicioso (della Musica solamente par-
» landò) miro si giusto & alto, che in essa Muli sica fra i latini il primo grado tiene 1 ma non » per questo egli ha tolto il luogo ne a Georgio » Valla, ne a Guido Aretino, ne a Franchino, » ne al mio Burtio Parmegiano, ne a Pietro » Aaron Fiorentino, ne a Giouan Spataro Bolo-» gnese, ne a gli altri medesimamente, o mag-» giori o minori de souradetti che siano, che » regolatamente io non intendo recitargli. Et » quantunque Josquino oltre il segno di tanti » altri nelli harmonici componimenti si trapassi, » non possiede pero se non la sua stanza, la-» sciando la loro a Pierson della Rue, ad Agri-» cola, a Giouan Moton, a Riccaforte, & agli » altri antichi, se antichi e lecito chiamarli. Ma » ne quelli che son primi, ne questi secondi » non occuporono tanto il desiato segno, che con v quello medesimamente non potessero giostrare » i uiuenti Adriano Villaert, Costanzo Festa, Ja-» chetto, Hesdin, & somiglianti .... Et ultima-» niente se l'organo, col quale si loda Iddio, » l'usse morto con Tubai, come si udirebbero le » così belle lodi che manda a Iddio lo eccellente » Caualiere da 1' Organo, (nome ueramente che » allui si conuiene) M. Lodovico Milanese, di » questo stormento mio precettore, come che » tardamente l'habbia seguito ! .... Da queste » cose adunque assecuratoini, & da si chiari in-» chiostri inuitato con ferma credenza che luogo » mancar non mi potesse .... mi posi a scriuere » la souradetta di Musica Terentiana .... per » non mangiare otiosamente il pane, Nella quale » ( come io dissi ) e rinchiuso il leggere di ciascun » canto, che così amoreuolmente tante uolte uoi. » M. Bartholomeo mi hauete addomandato, che » a questa uolta non ho saputo, ne uolli negar-» loui. Vel mando adunque, et in forma tale, » che ne riesce (oltre ch'io faccio il uoler uostro) » a me gran comodo per questo, che di di in di » per qualche nuouo scholare che mi soprauiene » ( bisognandomi insegnar a i cherici, soprani » della Musica misurata del mio senza line lodato » & uia più che molto Reuerendo CAI ITOLO » Canonicale del Domo di Brescia) una buona » parte di tai principij mi bisogna scriuere, » Laonde a uoi sodisfacendo, la fatica cessa in » parte. Accettate adunque queste Scintille di » Musica così chiamate, percioche appresso del » leggere promesso, di alcune altre cose perte-» nenti alla prattica di l'uno, & di 1' altro canto, » trascorrendo in esse si ragiona. Et tanto più » uoluntieri accettar le douete ( come che pouere » siano di ornamento) quanto che restando uoi » ila me sodisfatto, a me giouate, che non molto » staremo, (Lidio permettente) a rimandarle di » altro Inibito uestite nella nostra souranomata » Terentiana, nella quale molto più lungamente, » & con molti più essempij che qui non si fa, » si tratta della Theorica, & della Prattica di » essa musica, con 1'osseruanza (al meglio che » sappiamo) della lingua Toscana, cosa che in » tutto osseruare in queste nostre Scintille uo^ » luto non habbiamo, per non otfendere con al-» cune parole troppo Toscanamente dette l'o-» recchie de i più, Auisandotni che esse Scintille » siano più tosto richieste alli osseruatori della » uniuersale Italiana fauella, & a principianti, » che a gli introdotti di questa arte, & osser-» untori clella Toscana lingua. Da Brescia, nelle » case della Cantoria del Domo, alli VII. di » Marzo M.D.XXXIII. • A terg i della dedicatoria leggesi la risposta del Mascara, dove di nuovo è fatta menzione della Te-renziana. Eccone alcuni squarci: « Bartholomaeus » Maschara Io. Mariae Lanfranco Musico peritiss. » S. Musico ars nobilissima, pariter & antiquis-» sima . . . seculo nostro non parum Celebris ha-» betur .... Tu igitur inter eos, qui hanc pro-» fltentur, Musicus non parui nominis & Pho-» nascus (cuius rei tot pueri abs te cdocti, in