MUSICA
» il Ponente, e perciò accordarono a scudi 4 il » mese, ma in capo al decimo o duodecimo giorno » il Ponente videsi licenziato; onde prote;stossi » col Rispondente di servire a mese, e non a » giorni, e perciò si era licenziato dalla Compu-» Ustoria del Buon Governo, dal quale effettivo » impiego ritrae;va il suo lucro mensuale e con-» tinuo. » Dal che potrebbe dedarsi che si trattasse di copiar 1' opera sulla Munirci sagra, e. che, quindi o tutta o parte almeno di essa tosse, già dal Santarelli composta sino dal Luglio' dell'anno nr»c.
Gli avversari del Santarelli nella citata Causa, ;i pag. 150. «'osi disser di lui: «. Fu scritto ne' Li-» bretti della Cappella Pontificia un falso bordone » il di cui Anfore è un quah'he cantore della » (-appella medesima. Non è molto tempo che
* questo stesso furtivamente trasse dalla custodia » della suddetta cappella i menzionati Libretti, » e trasportatili a casa dello stessa scrittori; » Francesco Biondini, di sua propria mano scan-» celiò con un temperino le note musicali che » da tutti erano tacciate prive «li contrapunto e
> di armonia, per sostituire un altro falso bor->> dono men peggiore di quello. l)i questo atten-« tato ed audacia ne fu convinto in pubblica » adunanza del nostro Collegio, ed in presenza » del citato Scrittore. Ma invece di occultare la • •» sua mala fede, ora di nuovo dà alla luce dello » pubbliche stampi; quel falso bordone che so-» stituir voleva in luogo dello scancellato, addu-» rendo falsamente la fede del menzionato Scrittoi* » Biondini, eli' è in questi termini : — Confronto
* rnìP originate, datomi dall'1 autore da trascri-» i-ere Libretti, della l'roression'. Francesca - l'fondini. — Pare incredibile questa condotta >• in chi non faccia la professione di falsa testi-» monianza. La cancellatura de' Libretti costa
> negli atti Criminali del Tribunale di Molisig. Maggiordomo. Le note del primo falso bordone,
v ancorché scancellate, son pur troppo visibili, v l.o scrittore Bion lini contesta il tatto come ae-v ca luto in persona pròpria, e di cui ne adlu-¦ riamo la testimonianza. Yeggasi ora qual sia il carattere di quello, oh'è l'antesignano dei » nostri avvers irii ; e che dando nuovamente a >• luce ]' in fondazione intitolata: l'a/'ari lucer-v. tia.it diritto mnn, vergognasi di darsi il titolo ili Cappellano ('autore della Santità di Nostro v Signore, e sol si arroga quello di Cappellano » di onore dell' E.mo Cardinale Alessandro; ma
> vergognandosi ancora di esser Capellano di un >•> tal Personaggio come Cardinale, distingue in v chiare noti; chi; tal sia di esso, come Ministro
plenipotenziario delle loro M. M. Imp. e Reali, v. Non vogliamo far su di questo titolo quelle » riflessioni che converrebbonsi. Eppure questo » Cantore ci si descrive pioti di rare qualità, che » lo rendono palese al mondo ; e noi all' incontro » siamo trattati pieni d'inri'/ia e. livore perchè « procuriamo giustificare la sincera nostra eon-•» dotta. Finalmente Egli viene rappresentato, » non ostante di esser «piasi l'autor»' delle pre-» senti nostre amarezze,
Più oltre, a pag. 1 r.r» della detta C'tsa, vedesi la segue ut' Piediiarazione ili Biondini : •< Io sotto-•• scritto l iccio fo le mediante il mio giuramento, >• rome il «li ] P -cembre corrente mi portai nella
* Ci.ppr.lla al Vaiiea.no, do\e ess-mdosi congre-¦_'iii collegialmente tutti li HK. Signori Cantori
>• < app'llani Pontilirj, mi presentai ned mezzo.
* e mi protest li in pubblico, come ;il Signor » Maestr >, r ane a tutti li Signori Cantori, qual-» mente (pi -I j'also bordone che io scrissi per •• ordine, del Sig. Santarelli, e> che il medesimo
* mi disse essere il suo, a tempo che era maestro » prò tempore il Sig. I). Giacomo Lorazzi, quel y> medesimo è. quello che e stato distribuito , » scritto a stampiglia; <• tanto e vero, che il
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> medesimo Santarelli, portandomi tempo fa li » otto libretti su de' quali era scritto, non si » arrossì, con le proprie inani pigliando un tein-» perino che su d' un mio tavolino trovò, scan-» celiare tutto quel falso bordone di cui parlo, a » segno che da me ne fu su dei medesimi scassi » fatta una copia, la quale confronta a meraviglia » su quel primo che gira in stampiglia. Di più » mi protestai, che il secondo che gira in stampa » a rame con il mio nome, è in tutto e per tutto >•> a me offensivo, perche vi ha fatto il detto » Sig. Santarelli, per ingannare; il publico, stani-» pare al di sotto il mio nome, senza che io, uè » mio zio ne abbia nuli nò visto, nò saputo di tal » falso bordone. Onde per dar saggio di mia » onoratezza di nuovo mi protesto, come allora » ini protestai, che il primo in stampiglia è quello » che stava nei libretti, e l'altro a stampa a » rame non l'ho mai posto in esecuzione, ed il » mio nome non vi deve stare, perchè a me è » affatto incognito. E facendo umile riverenza ni » Sig. Maestro, e Collegio mi partii. In fede que-» sto dì 18 Deccmbre 17G1. io Francesco Bion-» dini scrittore all'ermo quanto sopra , mano » propria. »
A queste accuse rispondeva il Santarelli, o per lui 1' avvocato suo patrocinatore con le seguenti espressióni: (Causa cit. pag. 180). Ma se pa-» scinti essi avversarj non si fossero di sì fatte >> minutezze, sarebbe mancata loro quell' oppor-y- tunità, che pur ardentemente bramavano di » scagliarsi contro la riputazione e la stima di v un qualche cantore, per le rare qualità del » suo carattere, per la palese al mondo sua pe-
> rizia nel canto, e per le rispettabili insegne » il* onore; che lo rivestono, divenuto bersaglio » d'invidia e di livore. Aguzzi però la calunnia v quanto sa e può il suo venefico dente; ; sarà. » egli mai sempre pel suo onesto costume la '*> delizia degli Yoniini eia bene ; e per i saggi » dati nella scienza della musica, sarà mai sem-» pia; oggetto eli ammirazione, agli Yoniini inten-' denti. » Qui alludesi a un suo Mottetto assai encomiato con lettera elei P. Martini o del conte Algarotti, le quai due lettere; sono impresse a pag. 1 0 1 e; 102 della ridetta Causa de1' Cantori Pontifici. Non si creda per questo che il Santarelli fosse1 compositore eli ejualche vaglia, bastando il falso bordone ili cui foresi tante ciarle per conoscere la sua poca perizia nel contrappunto. Ebbe il Santarelli a sostener quella lotta co'suoi colleglli cantori i'anno 17G1. per 1'opuscolo da lui pubblicato col titolo el' Informazione, dove suggeriva- al Card. Albani che ne lo avevi richiesto, i provvedimenti opportuni pe;r rimediare al elisoreline di quel collegio. I suoi oppositori l'incolpavano all' eipposto eli aver dato consigli perniciosi alla Cappella Pontificia, e alla conservazione del Collegio de' Cantori eli essa Cappella, volendo toglier gli assurdi con altri assurdi maggiori. (Causa cit. pag. 2il).
Sopra di che; trascriviamo per ultimo uno squarcio eiella medesima Causa, a pag. 215, ed è questo: » Che. se poi ciò non ostante si veggono alcuni y abusi nella Cappella Pontificia ; la colpa pure; >> deve ancora attribuirsi alla molteplicità di ì Teatri, e eie;' Prencipi, che di qua e eli là elai
> moliti con strabocchevoli stipendj invitano i * Musici di Roma e dell' Italia, li quali perciò
> non curano la Cappella Pontificia. E finalmente » fa eluopo ricordarsi ohe in un ceto »; Collegio y per le cause intrinseche ed estrinseche di sopra y accennate in parte corrotto, è più salutifero v rimedio e partito temporeggiare gli abusi, chi; » urtarli tutti ad un tratto, per non accelerare » quei mali maggiori che dagli abusi introdotti » si sospettano. Potendosi temere senza qualche » tolleranza il eliscioglimento del Collegio dei v> Musici tanto necessario per il servizio del Papa, » e per il eulto dell' Altissimo, e ridicendoci .alla