CR ITICflE-STUDI-AXALlSI
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A tergo della prima carta così è impresso : (£_7* Joannis pàtarU (sic) Musici nononiensis : in, pranchinuut Gafurimu Laudensem. Invertiva. G Franchino Gafurio : el quale in questa tua ariosa etate (forse per li toi peccati) sei venuto in tanta insania ecc. Dove noteremo che Gafurio era d'anni 70 incirca essendo nato nel Gennaro dell'anno 1451, come dalla sua vita nel fine del trattato De Iiarmon. Musicar. Distrimi. Poco appresso soggi ugne Spataro: Già son passati 32 anni che a lue seria slato licito fare quello che hora da te e stalo operato, s. pone re in publico li errori toi. E di qui ricavasi che sili dal 1-iSO lo Spataro avea, o credeva d'aver buone ragioni di palesare al mondo gli errori di Gafurio. Come nascesse codesto litigio, ce lo dice lo stesso Spataro poco appresso con queste pai-ole : <<. Ma da » poi fui da te incitato: perche tu me ìicuidiisti ». quello tuo tractato de harmonia insirumento-» rum: circa el quale: qua.-ù deridendomi : tu » dicesti che io el martirii-a^se v,;osi in.Musica » come in Graiiìatica iuxia solitimi :, el. quale » tuo parlare fu da me aco'piato in boha^parte : » et de lopera non poco t< : jengVa'tiùi : et con •» teco me excusai dicendo;, .che per essere lopera » subtilemente prodi iota, che io eredeua che da » me non seria intesa. Ma che : a tempi io cer-» caria de satisfarti iuxta al mio potere : et de » tutto: te promissi darti aduiso: per la quale » cosa: non senza mio grande incomodo et fa-» tica: tutto el predicto tuo tractato fu da me » discurso : et de ognis^o errore, et mie dubita-» tione comprehese: pei\pi.8y epistole mie. hauesti » Clara notitia ecc. .» ¦ Fra'rimprocci scaglia.ti'^.al Gailitrio Contro lo Spataro nell'Apologia v'ha- quello.' della mancanza di lettere latine. « X'on me domandare o Franchino » (così prosegue lo Spataro). in che modo, senza » latinità : io sia possuto ^.jK-ruenire a ladito, et » habitatione de Parnaso., et de le Muse, perche » io non te né saperci' Vendere rasone. Ma re-» spondi a me tu, che credi, et pensi liauere » tanta latinità: quale insania te ha conducto » uolere scrivere in Mtfsicà senza sapere Musica » Asai pegio stai tu d# ine pesche io : in la mia » materna lingua : tracto de quello, che per na-.> tura, inclinatione, et .studio, e mio: Ma tu: » fidandoti in latinità: hai ardire de scrinerò et » pertrectare de quello, che per natura : incli-» natione : et studio : mai non fu, et mai non » sjra tuo : et se io : non remosso da uulgare » stile: te ho deinonstrato sapere Musica: phi-» losophia et altj-e scientie inathematice : per » questo adonca tu poi essere certo che tale
» scientie possono ancora stare senza latinità____
» altro non sciai dire se non che, io non ho » littere, et ogni giorno, da ine te son demon-» strati li toi errori: così in ìittere, come in le » altre faculta. » Più avanti lo Spataro dà giudizio del Trattato de nana. lustrimi, assai severo con queste parole : inutile frustratorio, et intricato uolumine de haniionia instrumentorum ; e soggiugne d'aver risposto al Gall'urio col consentimento dei musici bolognesi. «Ma perchè tale tuaAppologia, e de-» rictiua non solo a me, ina etiam a tutti li amici, » et compagni, o sotii mei Bolognesi : per tanto: » non senza el loro consenso: parendomi cosa » debita, te faro condecente resposta. » Chiudesi questo preambolo dallo Spataro nella guisa seguente : « Sera (1' opera presente) in cinque parte » diuisa: in la prima parto appareranno multi » errori toi: in la pratica coulissi. In la secunda, » serano breue.wente recitati, alcuni de li errori » toi: in la tlieorica tua aducti. In la tertia ap-» parerano inulti toi errori in lo tuo uulg.ire » tractato da te positi. In la quarta brevemente » app.u-erano inulti de li toi errori, da te aducti » in quello tuo male disposito tractato de har-» monia instrumentorum : de li quali errori per.
Voi. I
» 18. mie epistole asai più largamente sei stato » facto, euidente. In la quinta, et ultima parte: » se l'ara condecente resposta a quella tua » male considerata Apologia : o uero tacita re-» tractatione : da te facta per excusatione de » multi toi errori : come sequitando apparera. » Comincia la critica dello Spataro ponendo in vista 28 errori del Gall'urio nel suo trattato Praclica iiiusicae. Quattro soli ne enumera del Theoricum opus; intorno al quale così si legge a cart. Il: » Qui appare che uai robando : et perchè non » intendi quello che tu robi : denionstri aperta. » mente la tua ignorantia: et tanto più manifesti » el poco tuo sapere: perchè tu dici, che tale » tlieorica tua, e stata da te leta in publico audi-
» torio a Milano____ Ilor pensa come da uno er-
» roneo : et ignorante doctore li adiscenti possono » essere ben instructi. » Altri quattro errori gli appone Spataro nell'Anyelicuva ac divlnum opus. Trenta ne trovò in quello de harmonia instram. musicorum. Finalmente 43 ne enumera nell'Apologia. Piacemi trascriver qui un saggio delle ingiurie che a vicenda si scagliavano i due litigiosi, ed è a car. 31 (per errore 22) :
» Da poi sequitando tu dici, quale preceptore se cre-» dera che io sia ad instituire li adoloscentili, a » la Musica, essendo cognosuto uacuo de littere : » et pieno de invidiose de tractatione : et de iinpu-» rissimi costumi, et de temerità : ei quale tuo » irrato parlare ueramente non meritarla resposta, » prima per la dignità de lo oflitio tuo sacordo-» tale : et etiam perchè questo lo sognasti (ut » dixi) quando dapo cena (ebrio, et da la crapula » occupato) stai a cliiachiarare con li toi comen-» sali : come sogliono fare quilli che a te son simi-» li. s. che (dando el uiuere suo a lotio) in altro che » seruire a Bacclio: et a uenore non studiano. Co-» me già hebi da prie Matheo da Milano cantore » del Sancissimo papa Julio: el quale diceua de » te multi gesti non solo bestiali: ma diabolici. Et
v credo che el sia uero: per multi signi, etdelfecti: » li quali son in te : et maxime de li ochii toi » lippi: et del tuo essere facto paralitico, et tre-» mebondo : el quale demonstra el tristo et in-» continente uiuere de la tua male dispensata » giouentu: per la quale cosa; se le uero quello: » che circa, el fine de la predicta tua Apologia » dici. s. namque trito adagio a signatis cauen-» dum esse doceinur : Guarda come tu stai: per-» che tu sei signato de uno signo : el quale da » sfrenata incontinentia : et uiuere lasciuo nasce. » De inulti altri signi sei signato, et tinto : de li » quali, tu non te cognosci : perche sei come quello, » el quale uede la festuca in lochio alieno, et non » uede el trabe nel suo. Tu poi existimare: quale » preceptore se crederà essere tu ad istituire li » adolosentuli, a la liarmonica faculta: etali altri » boni costumi, hauendo tu sempre in boca, (per » tuo trito adagio), questo dicto. s. Malo esse » lippus quam sitibundus. »
A car. 30 accenna Spataro una anteriore quistione col Gatfurio nella quale ei pure trovossi implicato : » Ma dopo el longo cogitare me uenuto a meino-» ria, che de lamio. 1510. (per la tua inuidia, et » petulantia) tra te : et Petro Aron Fiorentino » Musico doctissimo : naque litigio Musico : per-» che Petro Aron (per sua dill'essa) te denion-» stro multi tui errori : Tu scriuesti a me, che » da te era compreheso: che io era quello: » che te respondeua et non Petro: per tanto tu » lass isti de scriuere al prelibato Petro, et con » meco uolesti la lite : per la quale cosa (conio » tu sciai) tra nui, acadete inulte desputatioue. » Scrisse ancora Spataro certe postille fatte da Gall'urio in un esemplare dell' opera di B. Ka-mis, il qual prezioso esemplare passato poscia in proprietà del Cav. Ere. Bottrigari che puro
vi fece sue annotazioni ne' margini, ora conservasi nel nostro Liceo. Ecco le parole dolio Spataro: « Come già etiam facesti al tempo eh*
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