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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 417

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CRITIC IT E-STUDI-ANALISI
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   di Firenze. Con licentia de' Superiori, in fol. Manoscritto steso con tutta accuratezza, probabilmente da D. (lirolamo Chiti che ne poseedea la stampa.
   Quest' opera rarissima, certamente in istampa, uscì in luce nel 1022 in Venezia come dall'appi-ovazione che si vede nel fine, ed è come segue:
   1022: 15 Januarij Pro impressione Augustinus Dulcius
   Socre tarius.
   1 c>22 : 19 Zener
   Registrato nel Libro dell' Ofdtio contra la Diastema à carte 70.
   JOAXXES FRAXCISCUS R1CC1US < og.
   Le prime carte sono occupate dagli scritti che qui riportiamo.
   » Copia d' vna Lettera Stampata di M,r Marco da » Gagliano.
   » Con 1' occasione del pubblicare la presente Opera » mi sono risoluto, Lettori benignissimi, di libe-» ranni d'una fastidiosissima noia, manifestando » le mie raggionl contro d'alcuni, che come forse » ui sarà peruenuto all'orecchie, da molto tempo •» in qua si sono messi a vilipendere l'opere » mie, e mormorando scopertamente, e Inmclie » per parere d' alcuni io douessi prima che ora » risoluermi à così fatta dimostratione, con tutto » ciò me ne sono volsuto astenere, auendo sempre » stimato, che chiunque senza animosità arà » sentita la causa mia, non abbia auto bisogno » il' alcuna giustificazione per la mia parte ; » Sperando che nel medesimo tempo, siccome » spesso sono somiglianti, così suole auuenire » che per la sua legierezza douesse tosto suanir » dei tutto cotal rumore. Mà auendo ueduto or-» mai esser la cosa, fuor del mio credere, scorsa « tant'oltre, che la mia riputazione correua qual-» che rischio di patirne, non mi san potuto più contenere di non muovermi à difendere essa » riputazione mia, come quella che dee stimarsi » al par della vita propria, e della più cara » cosa che faccia graditi gli Voniini nel cospetto » del mondo. Imperò son costretto à pregar tutti » che vorranno onorarmi di trattenersi con queste » Musiche, à dare vna scorsa à questa breue » scrittura, dove se io non m* inganno potrai! » vedere quanto fuor del dritto sia trasportata » la volontà di coloro ne quali preuaglia la pas-» sione, ed insieme potrà restare appagati, se » con raggione liò sofferte sin ora, come di poca « stima l'accuse datemi.
   » Quando dunque infin l'anno u;n, io diedi alle » stampe il mio sesto libro de Madrigali à Cinque » Voci, Muzio 10 tire ni Musico, o    » grandire, di lodare, d'esagerare, d'inalzare fino » alle stelle, come cosa diuina, e non più sentita » nel mondo, il valore e 1' esquisitezza di Muzio » Effrem, opprimendo all' incontro se da me nulla » mai fusse vscito di buono, ma sol predicando à »> tutta lor possa la mia ignoranza, e difetti miei. » fui in processo di tempo fatto auuisato di tratta-» mento così odioso, e particolarmente di questa » Scrittura ; ond' io fortemente disgustato, e sde-» gnato più del modo col quale ell'era portata che » del fatto stesso, mi messi con ogni diligenza a » cercar di vederla. E faciendo raggione che sic-» come io ero cei;to che coloro che così trattauan » ine, come poco miei amici, in altre occasioni si » eran lasciati trasportare à scopririnisi contro, » così potesse essere che anche tale scrittura ser-» basse il costume medesimo, ebbi gran confidenza » che auendola nelle mani, mi fosse per riuscire » molto ageuole il discolparmi di quanto per essa » intorno all' opere mie fosse stato creduto sini-» straniente. Ma vano mi riuscì tal desiderio, no » per preghiera, diligenza, ò artificio che io ci » vsassi da me medesimo, e c' liabbia fatto usare » da amici miei, mi è potuto mai riuscire l'auerne » copia ; anzi costar che 1' aueuano inelle mani, » scoperto che ebbero la mia volontà ristrinsero » uia maggiormente il mostrarla, e particolar-» mcntC in quei luoghi dove si trottassero miei » confidenti che fosser loro a sospetto di douer » farmi parte del contenuto ; per la qual cosa di » gran uantaggio mi si augumentò la credenza, » che vane e di niun momento potessero esser » quelle censure, ma solamente prodotte dal de-» siderio di seminar concetto od à ragione ò à » torto ch'io sapessi poco. Imperocliè qual pro-» posito sarebbe stato questo di Mutio Effrem e » de suoi seguaci, 1' avere scoperto nelle mie » musiche errori ueri e manifesti, e fondati sù » le buone regole, e poi uolere con tanta seuerità » tenermeli ascosi ! quanto meglio aurebbero » eglino conseguito lo intento loro di chiarirmi » poc' intendente dell' arte mia se mi allesserò » squadernato sul uiso vna gran mano d' errori, » da quali volendo difendermi, io fossi sforzato » à difendere il falso, ò cedere vinile, ed inchi-» mirini alla lor tanta esaltata et agrandita » inteligenza ? Mosso dunque da tal raggione, io » mi persistetti nell'opinion mia, siccome io son » di presente, che Mutio si uantagiasse fuor del y> douero, e i suoi aderenti intraprendesser, per » atterrarmi, in materia tale, che quando si ue-» desse, e s' esaminasse, non fosse lor per regger >» tra le mani. E nel vero, ricercando più à » dentro l'origine di questa scrittura, come non » è egli ancor uerisimile, che uno come à Mutio » Effrem, che per quel che si è visto non si ò » mal cimentata à compor troppe cose, e che » non hà auto mai animo di far veder per le » stampe se non vn sol Madrigale, come non » è egli uerisimile, dico, che si possa esser gran-» demente ingannato nel giudicare delle mie eom-» positioni, e non ben sicuro della verità dell' op-» pinion sua, abbia cercato per tutti uersi eli' io » non la vedessi mai, temendo forse eh' io disco->; prissi le sue fallacie e ne potessi render buon » conto ? La Musica è vna di quelle arti che » non fà l'uomini eminenti senza l'operazioni, e » siccome non sarà inai stimato vn Gran Medico » senza l'Esperienza e la, prattica di aver medi-» cato e guarito moltissimi infermi, cosi non deue » stimarsi gran musico chi con molti componi-» menti e perfetti non à data saggio di se per » le scuole dell' intendersi.
   Xeir operare s'incontrano tali difficoltà che non » ?.' immaginaron mai, e tal cosa si stima talor » perfetta, che pratticata poi non vai nulla, sic-» come interuiene anche sposso per lo contrario. » Interuiene ancora che tal uolta l' uscir di » Regola cresce non poca bellezza all'opera, >; siccome mi uien detto esserne molti esempli