STORIA DEI DIVERSI STRUMENTI
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» di presente (vserò poste da Gioseffo Zerlino » ne gli Slip. Mus. Cap. 3) dal molto gentile » M. Gioseffo Guami eccellente Compositore &. » soavissimo suonatore di Organo. Et qui sog-» giungo io, che per essere egli stato mio mae-
* stro deuo far commemoratione del valor suo » (se bene noto al mondo) hauendo egli dato in » luce Opere Musicali in grandissimo numero ; » stato in Venezia Organista di S. Marco ; & » quello che gli da il colmo di suprema reputa-» tione sono dui figli suoi, Domenico, & Vincenzo, » gli quali in giouenile età rendono stupore à » chi gli gusta ; piaccia à Iddio conseruare così » honorata famiglia, acciò il mondo sentì gioua-» mento delle fatiche di così elleuati ingegni. » Continua il Banchieri nella Quinta conclusione a pag. l i, ad enumerare celebri artisti con queste parole : « Gli dui Organi fabricati da Vincenzo
> Fiamengo, l'vno collocato nella cathedrale » d' Oruieto suonato da Gio. Pizzoni, il secondo » in S. Pietro di Vgubbio praticato da Grisostomo » Rubiconi, amendui meritano grandissima lode, » & in particolare quello di S. Pietro, che oltre » 12. registri d'Organo continoati, viene or-» nato di altretanti , con gli quali vengono » imitati Flauti, coperti, scoperti, à fuso, Mu-» toli, Pifferi alla Suizzera, Regale, Tromboni, » Trombe squarciate, voci humane , Cornetti,
* Viole, Tamburi, Tremolo, & Vsignoli ; & tal-» mente imitano al naturale, che molti forestieri » virtuosi che vi concorrono a sentirlo, restano » in forse se sieno strumenti naturali o pure » arteftziali. Son sicuro che in altri Organi spar-» samente si ritrouano tali registri ; ma è però » cosa credibile che inventore ne sia stato il » Fiamengo. Quivi appresso deuesi far mentione » di vn' altro ingegnosissimo Organaro, Dome-» nico da Feltre, che pochi anni sono scorreva » per le Città d'Italia con vn' Organo di canne di » legno, nel quale suonando con leggiadria vn » Arpicordo, faceva sentire ogni stromento da
> flato, Pietro & arco & dentro un vacuo pieno » d'acque fingendo gli dui castelli posti nelle
* lagune di Venetia, faceua comparire infinite » Barche & Gondole con variati concerti di Lauti, » Cithare, Arpicordi, Viole, Violone, & altri ; » tra questi sentiuasi alle fiate Donna cantatrice,
> la Sirena, & altre galanterie ; appresso se-» guitaua la cerimonia del Buccentoro, sopra » il quale sentiuansi & vedeansi gli Pifferi, al » cessare de' quali di nuovo vdiuasi vn con-» certo di Tromboni, & Cornetti, con vn ripieno » «li diversi stromenti accordati insieme, che ra->' piuano gl' audienti per 1' allegrezza,
Nella Chatedrale di Pisa vi è vii Organo di » 20 piedi fatto a guisa di Castello, copioso di >» varie inuentioni, & per quanto mi vien detto
> ha vn Organetto di concerti dietro le spalle » dell' Organista separato dall' Organo grosso,
» questo suonasi con vna istessa tostatura ; tale » Organo è stato fabricato ultimamente da vn » Fiamengo, il cui nonio à me non e noto.
In Bologna nella casa del Signor Massimiliano » Bolognini vi è vn Organo fabricato per suo » virtuoso diporto, che rende nifrauiglia à chi » lo sente.
In Lucca nell'Accademia del Sig. Tomaso Raf-» faelli vn Organo soaue di canne lignee, fatto » «la Andrea Luchese, con gli tasti scavezzi in >• iv. li. -v E. negri appresso gli diesis in F. et » G. grani & oltre il Mi, Re, Vt l'ottaua di E.
* la accidentale ; strumento «'emendato «la gli ¦> professori uni versai niente. Se ne potria rac-» contare altri, che per breuità si tralasciano. >
pag. lf» consiglia il suonatore d'organi a tener allegro e, vago stile nelle Fantasie come scorniamo nelle Francesi di Antonio Mor taro S. Fla-
minio Tresli amendui Organisti cellebri. A car. 18 fa menzione d' un Trattato degli stromenti di Agostino Agazzari, che forse è perito. Quindi a car. 19 così leggiamo: « Negli concerti Organici » gratiosa inuentione è stata quella di Lodouico » Viadana (si come afferma egli nella introduttione » de gli suoi cento concerti Ecclesiastici) in far » cantare vna sola voce, dui, & tre con stile re-» citatiuo, & consonante, in maniera che sopra » vn Basso continvato, si sentono le parole di-
* stinte ; cosa in vero di comune sodisfattione » all' Organista, Cantori. , & Audienti ; & che f> tale stile sia grato lo scorgiamo ne gli moderni » compositori, che di giorno in giorno viene » ^rnato di soauissime inventioni. » E a pag. 24» sul Basso continuo così la ragiona il Banchieri ; « Resta per ultimo il Basso seguente (il » quale tanto è in uso). Ma così non fosse vero; per » essere cosa facile da praticarsi, molti Orga-» nisti al giorno d' hoggi riescono eccellenti nel » concerto ma vinti da tale vanagloria di essere » sicuri in concerto, non curano più d' affaticarsi » in fantasia, & spartiture, le quali sono quelle » che hanno immortalato diuersi valent' uomini, » si che senz' altro fra poco tempo vi saranno » dui classe di suonatori, parte Organisti ; cioè » quelli che praticheranno le buone spartiture, » & fantasie ; & altri bassisti, che vinti da totale
> infingardaggine si contenteranno suonare sem-» plicemente il Basso: del restante poi, tanquam
> asinus ad liram. Non dico già che il suonare » sopra il Basso seguente non sia vtile & facile; » Ma dico bene che ogni Organista douria cercare » di suonarlo con le buone regole ; et perchè il » modo di componere questi Bassi seguenti viene » in tre maniere stampato, ne tratteremo ordina-» tamente. Tiburtio Massaini maestro di capella » nel duomo di Piacenza, & Ieronimo Iacobi » maestro di capella in S. Petronio di Bologna,
> hanno posto alle stampe il Basso seguente con » il soprano sopra ; il qual modo a me pare di f molto vtile, vedendo l'Organista gl' estremi, & » considerando gli accidenti che occorrono, per
* interesse delle terze, & decime, Gio. Iacomo » Castoldi maestro di musica in S. Barbara di » Mantoua, & Benedetto Bagni musico dell' Illu-» striss. Signoria di Bologna, hanno posto vn » Basso seguente spartito, il quale ha gli Diesis » auanti le note, che mostrano (à chi hà atten-» tione d' orecchio) le terze, & decime. Pompeo » Signorucci maestro di capella nel Duomo di
> Pisa, & Gabrielle Fattorini in quello di Faenza » hanno composto il Basso senza gl'accidenti;
> a questi, per quelli Organisti che non hanno » cognitione di tali acidenti, ricercasi vdito per-» fetto, & meglio (à mio giuditio) riusciranno, ec. > Passa poi il Banchieri a parlare degli stromenti a penna, così scrivend'egli a car. 44 : « L'arpicor-» do fu il primo inuentato dall' Arpa. ... & la » forma di tale stromento è appuntata da ainen-
* dui le parti ; con il scaneilo, & accorda del-
> 1' Arpa........Spinetto riceue tal nome_
» dell' inuentore di tal forma longa quadrata, il' » quale fù vn mastro Giovanni Spinetti Vene-» tiano; & vno di tali stromenti hò veduto io » alle mani di Francesco Stiuorio Organista della
Mag. communità di Montagnana, dentroui » questa inscrizione : Joanes spinelus Venetus
> Fecit. A. D. 1503. Hora venendo al vero modo » di accordare tali instromenti, auanti mi ponghi » à tale impresa ne hò conferito con Cesare Ro-r> mani Cortonese Organaro cellebre & insieme » con Jacomo Barbieri Bolognese, nelle accordasi ture di instromenti da penna perito & ho ve-
> liuto in pratica reale, che il vero & sicuro » modo di accordare è questo : posto con nuouo
* ordirne nella seguente Conclusione. . . . ecc. » Alla pag. 49, e 50 ci dà notizia il Banchieri d'una Messa da lui posta in musica ; la qual narrazione ci piace di qui rapportare • < Mentre di-