Attività studentesca di sci
   L'anno scorso, nel commentare l'attività addestrativa di sci svolta nella Scuola facemmo notare come la crescente diffusione di questo sport e l'indirizzarsi spontaneo ad esso di masse sempre più numerose di giovani avessero posto la Scuola di fronte al non facile compito di affrontare con strutture e mezzi non sufficientemente adeguati questo nuovo fenomeno di « crescenza ».
   Osservammo, inoltre, che il problema era stato affrontato con determinazione da numerosi Provveditorati agli Studi e da singole scuole e che in alcune sedi esso era stato quasi risolto, grazie anche alla fattiva collaborazione degli alunni e delle loro famiglie.
   Se consideriamo, ad un anno di distanza, il numero delle nuove scuole e delle nuove sedi in cui l'esperimento dei corsi di sci a carattere residenziale è stato tentato per la prima volta, viene da pensare che la Scuola, più che ad un fenomeno di « crescenza »,
   si trova di fronte ad un fenomeno di « esplosione ».
   All'infuori della Sardegna, infatti, (in quanto per raggiungere la neve occorre attraversare il mare) in tutte le regioni d'Italia, per non dire in quasi tutte le province, numerosissimi Capi d'Istituto hanno direttamente organizzato nel periodo scolastico invernale soggiorni montani o « settimane bianche » per classi organiche o di formazione.
   I seguenti dati numerici ci danno un'idea concreta dell'attività addestrativa svoltasi quest'anno:
   260 Scuole ed istituti hanno organizzato « in proprio » corsi di avviamento a carattere residenziale con la partecipazione totale di circa 12.000 alunni e di 10.000 alunne.
   Inoltre, presso altri 24 Provveditorati si sono svolti corsi di avviamento a carattere non residenziale con la partecipazione di 6.600 alunni e di 4.500 alunne circa.
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