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Tumulti, grida, pericoli cessati a fatica.— La Porta di sant'Isaia è murata; e il tentativo de* Pepoli per ritornare alla patria cade vano. — La fazione Scacchese è divisa in due: Raspanti od interni, Scacchesi od esterni. — Sono confinati alcuni tumul-tuanti cittadini. — Taddeo Azzo guidi, un Malavolti ed un Balduini si stanno in Pianoro, dove si fanno forti, e di dove si ridono de'comandamenti della patria.
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Il Pontefice Gregorio XI. ritorna in Roma quel seggio di Pietro, che stette per settant' anni in Avignone. — Entrano in ufficio i Magistrati felsinei. — I Frati della Penitenza sono dichiarati esenti da quar lunque aggravio di custodia.—I Fiorentini sono scomunicati dal Papa, e non se ne curano. — Gregorio chiama a Roma degli Oratori Bolognesi pel bene di Felsina.— Si fabbrica una Bastia presso Castel Franco; i Bretoni la pigliano ed atterrano. — Il Marchese di Ferrara tiene gelosamente quella di Crespellano, già conquistata da un anno. — Indarno il Cardinal Gebenna tenta ricuperare alcune terre della Marca d'Ancona, imperocché i Fiorentini le difendono.—I Raspanti di Bologna levami in molto orgoglio. — Provvedimenti degli Anziani del Marzo per metter quieta la Città. —Le porte della patria sono in cu• stodia delle Compagnie delle Arti: la piazza è fortificata e presidiata. — Si ottiene tregua per due mesi dal Cardinale e dall' Estense Nicolò. —Giovanni da Lignano
0 Legnani va con altri Oratori appiè del Pontefice per ottener pace a Bologna.—
1 banditi ricoverati in Pianoro ne sono cacciati, e.vanno lungi a confine. —Pianoro, Loiano ed altre fortezze sono spianate;
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