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ANNALI
annunziargli l'avvenimento. — Più tardi il nostro celeberrimo introdusse in Bologna la religione dei Certosini, e donò loro il terreno fuor di Città dove eressero la loro Chiesa a san Girolamo dedicata ; del quale santo Dottore compose egli stesso la vita. Fu amico intimo di Gino da Pistoia, del Petrarca, e di molti letterati de' suoi tempi, che 1' ebbero primo nelle leggi insieme oon Bartolo. Senza dire di Ugone Re di Gerusalemme e di Cipro, che volle avere tutte le opere di lui ; il quale però non potè compierle perchè fu còlto dalla peste e dalla morte nel tremendo anno del i343. Nella Chiesa nostra de'Predicatori venne tumulato: e sul marmo sepolcrale fu scritta a caratteri teutonici una epigrafe che fa parola delle opere più classiche di luì ; cioè le Glosse al sesto libro delle Clementine, ossia delle opere del quinto Clemente Papa; la Novella, opera sui Decretali, intitolata con questo nome : in me* moria di una figliuola e della madre propria ; t la predetta vita di Girolamo Santo. Ebbe il d'Andrea molti figliuoli e molte figliuole, la maggior parte dalla sua donna Milancia. Ed oltre a questi adottò per figlio il famoso Giovanni de'Calderoni, che fa il primo ed il più grande de'suoi scolari, del quale senza più verremo qui subitamente a recare le notizie.
A quanto dicono gli eruditi delle cose Bolognesi , Giovanni Galderari soprannominato Calderina , fu il primo della famiglia che per la propria celebrità valesse tanto da farne adottare poi sempre il soprannome per vero cognome anche da' posteri. Quando ben nascesse non è certo : sì sa però che prese laurea in Diritto sul mille e trecento ventisei ; dopo il qual tempo venne aggregato al Collegio Canonico. Fu scolaro sì prediletto a Giovanni d'Andrea , che questi sei tenne a figliuolo : ebbe genitore un tal Rolanduccio Calderari ; e fatto uomo condusse al talamo tre mogli: l'una nel i33a, l'altra intorno al i35a, la terza nel i356. Contò almeno cinque figliuoli maschi : Jacopo , uomo di
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