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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   era bensì Maestro di Saere Dottrine , ma non laureato. Egli fu Predicatore celebrato a' suoi tempi, e più d* una volta Priore nel Monastero Bolognese. E perchè fu dotato di naturale eloquenza, che perfezionò colla pratica della predicazione, venne spedito dai Bolognesi (per quanto narra l'Alidosi) Ambasciatore a Padova a Carlo Durazzo, che del i58o ?enne d'Ungheria in Italia oon un esercito di dieci mila uomini a combattere i Veneziani.—Morì Bernardo io patria poco dopo la morte del fratello : ed a quanto apparisce dalle iniziali segnate sul marmo del sepolcro, furono calate le ossa di lui dove posavano quelle del suo diletto Michele.
   Jacopo d'Alberto fu un altro illustre Bolognese, dottore di legge Civile e Canonica, che fin dal i3ao andava molto riputato, e che lasciò un trattato sulle diferenze fra il Jus Civile ed il Canonico, il quale vuoisi inserito fra i diversi di Bartolo. >
   Dal Mngellese Andrea nacque nella seconda metà del secolo terzodeoimo quel famoso Giureconsulto Giovanni, che in virtù del padre tutti conoscono antonomasticamente per Giovanni d'Andrea. Se venisse al giorno in Mugello o fra noi non è ben cognito : basti che giovinetto studiava grammatica alla scuola del Padre Bonicio da Bergamo, Professore nell'Archiginnasio nostro, e che più tardi applicò al diritto Canonico sotto la disciplina di Marsilio Mantighelli, di Martino Solimani, e di Guido Baisio Arcidiacono della nostra Cattedrale. Ben presto imprese egli stesso ad insegnare come maestro; e tostamente si sparse di lui sommo grido , e ne fu frequentatissima la scuola. Ma incontratosi m quei calamitosi tempi nei quali venne scomunicata la Città da Napoleone Orsini Cardinale, ed interdetto lo Studio pubblico , convenne pure a Giovanni cogli altri lettori andarsene da Bologna. Ed ei si recò all' Archiginnasio di Padova , dove leggeva nel 1307 insieme ad Oldrado da Lodi. Però addivenne che soadendo di fama il nostro Ateneo , ne gemessero gli scolari e ne perdesse la Città:
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