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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO XII
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alle leghe, contro ai sobillatori dei laboriosi operai e contadini.
Confuso all'inattesa confidenza, rapito dalla vivacità, dalla limpidezza delle espressioni, tanto corrispondenti ai miei sentimenti, applaudii sinceramente, senza restrizioni, dimenticando di fare osservare, come sarebbe stato mio dovere, avendo Sua Altezza richiestomi di consiglio, che, quale rappresentante del Re, avrebbe fatto meglio a mettere la sordina a certe frasi troppo arrischiate.
Me ne fece accorto^ quando mi congedai, l'aiutante Lubelli, mostrandosi impensierito del progetto del Principe. Ma ormai non vi era più rimedio, il testo dell'orazione era già stato spedito telegraficamente a Roma, onde ottenere l'approvazione.
A Monza, il Principe non aprì bocca, nè più, in seguito, alluse al nostro colloquio. Prinetti, allora ministro degli Esteri, venuto a Varese per rappresentare il Governo all'inaugurazione dell'Esposizione, mi spiegò poi, la ragione del silenzio. I ministri erano rimasti allibiti alla lettura del dispaccio, e, in' fretta e in furia, avevano fatto proibire al Principe di parlare.