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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   nanziario della plutocrazia tedesca all'Italia, purché fossero accettate cinque clausole. Erano queste così ridicolmente ignobili, da non meritare la minima considerazione. Sonnino ascoltò in silenzio, quindi chiese all'intermediario notizie della sua salute, della famiglia, delle impressioni sul soggiorno a Roma. Approvò, per finire, il progetto del teutone di recarsi con la
   moglie a Capri..., e gli augurò buon viaggio.
   * * *
   Sta alla storia il giudicare l'opera del generale Ercole Ricotti, sia come militare e sia come uomo politico. Quanto a me mi accontento di affermare che apprezzavo i suoi discorsi alla Camera e al Senato, tanto per il contenuto che, e forse più, per le stoccate a fondo che lanciava, e che toccavano sempre nel segno. Apprezzavo pure moltissimo le sue confidenze, e la sua vena caustica.
   Pur non dipartendosi dalla calma sorridente, qualificava Rudinì, con epiteti di conio piemontese non ripetibili, e stigmatizzava con linguaggio colorito, la gherminella birbona per la quale egli Ricotti, era stato costretto a dimettersi.