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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   grasso borghese, nella pronuncia dell'italiano con accento milanese, superato solamente dal Marcora. Dotato di non comune talento, egli era di idee tutt'altro che avanzate, sebbene affiliato al partito radicale.
   Sparlava palesemente del Cairoli, per dispetto di non essere stato da lui prescelto per il dicastero dell'Agricoltura; di Cavallotti, però, non osava far commenti, quantunque tollerasse, mordendo il freno, la sua irruente preminenza. Era, invero, come l'assistere ad una farsa quando i due auguri dello stesso sinedrio, dissimulavano le irreconciliabili diffidenze, sotto uno scambio di reciproci incensamenti...
   Fui condiscepolo del Mussi all'Università. Fegatoso e misantropo, egli versava i suoi sarcasmi sulla nostra patriottica esaltazione; ma fortunatamente per lui, l'esperienza gli aveva insegnato a moderarsi, quando fu mandato in Parlamento.
   Un intimo suo, il senatore Luigi Rossi, lo definì un ingegno eteroclito, aggiungendo : « non conosce la storia d'Italia, ed ha studiato la storia del Papato; non sa d'astronomia, ed è versato in astrologia; non sa di chimica, ed è profondo in alchimia, sprezza il rinascimento e