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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO Vili
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della « Nazione » di Firenze, in cui erano usate espressioni molto crude sul suo conto, intendeva provocare i sovventori del giornale, ritenuti da lui, essere il principe Corsini e il marchese Torrigiani. Accettai il mandato per evitare lo scandalo minacciato dal Prinetti. Invece di partire con il primo treno per Firenze, come egli intendeva, per portare la sfida ai venerabili gentiluomini, dei quali ero diventato collega in Senato, tirai per le lunghe, invocai interventi autorevoli e lo convinsi infine a rinunciare a rintuzzare la stampa con la violenza, mettendo a repentaglio la sua bella posizione politica.
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Un'altra questione ebbe Prinetti con Gian Giacomo Trivulzio, essendosi bisticciato per un abbonamento alla Società delle Corse^ non a tempo declinato, e con lui scambiò delle lettere assai pungenti. Sapendosi nel torto, Prinetti mi diede quelle da lui ricevute, incaricandomi di interpormi. Con Trivulzio scherzammo stracciando la corrispondenza compromettente, e si chiuse il dibattito col patto che Prinetti ver-