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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
litico del 18 marzo. Il bravo generale, dimentico dell'ambiente, chiuse una discussione con l'ex luogotenente Compans, richiamandolo all'ordine e mettendolo al « guardiavoi », si può immaginare fra quali scoppi di risa ed applausi ironici da parte di tutti i presenti.
La compattezza, del resto, di quella famosa maggioranza, nata dalla reazione contro alla destra, che aveva così a lungo imperato, durò poco. Raffreddati i bollori, le divergenze di vedute e le ambizioni disgregarono i deputati; si formarono le camarille, e tutti i dissidi si accentuarono, come corre l'uso nei Parlamenti.
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Montecitorio era, in quei tempi, il cosmos in cui ogni classe, ogni ceto, ogni categoria sociale delle città e delle campagne era rappresentata, ed esprimeva la propria opinione; in esso il pensiero d'Italia fermentava, si differenziava, e integrandosi si concretava.
Nulla di quanto accadeva dall'Alpi al Li-libeo, e al di là, sfuggiva alla sua diagnosi; e, quindi, la critica, mordace o bonaria, cinica o indulgente, poteva trarre conclusioni di logica inesorabile.