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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO Vili
   187
   parte di un bretone, fervente papista, poco inclinato a favorirci, ha valore inconfutabile, ed è bene sia rilevata, mentre fra i francesi e non francesi, purtroppo, si diffusero allora le voci
   poco benevoli, a cui l'ammiraglio leale alludeva.
   * * *
   Imbarcatomi sul « Brest », un grosso cargo-boat, della Compagnia Cunard, solo passeggero, fui sorpreso nel Golfo del Lione da una tempesta indiavolata. I cavalloni, da prua, spazzavano il ponte; e uno, enorme, alto come una montagna, investì e strappò la passerella su cui ero rifugiato con l'ufficiale di guardia; ci sbatacchiò. urtandoci e percotendoci fra gli ingombri della coperta, e ci scaraventò infine contro le murate di poppa. Fummo raccolti e portati in cabina in uno stato miserando. Ho però, verificato, in questa circostanza, su me stesso, il fenomeno singolare di cui avevo sentito parlare; e mentre attendevo la morte, in quei pochi secondi, si dipinse sulla retina, come in una visione cinematografica, tutta la mia vita. Ma la prospettiva di scomparire dalla terra in quel modo, mi pareva tanto buffa, da farmi sorridere