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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO Vili
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di fronte, mentre la muraglia era lasciata in custodia ai cosacchi.
Per un viale largo e irregolare, fiancheggiato di giardini, sachei e botteguccie di thè, ombreggiato da robusti gelsi e intersecato da piccole loggie, si arriva a Kitab, la città: ma essa è deserta: la popolazione se ne è fuggita, portando seco quanto aveva di più prezioso.
Il sole era alzato da poco quando un giovine ufficiale arrivò nella batteria dove si teneva Abramoff, ancora sofferente della ferita toccata, e gli presentò il grosso lucchetto che chiudeva i battenti della rocca di Kitab. Acclamammo allora, alla riuscita dell'impresa, al generale, e quindi si montò a cavallo per visitare il campo della vittoria. Nella residenza di Giura-Beg, in un grande salone di parata, il generale, circondato da brillante Stato Maggiore, brindò allo Czar, a Kaufman, alla Russia, ai più bravi condottieri, all'intero corpo di spedizione.
Alla truppa è concesso il barantà, il saccheggio, per ventiquatto ore. Esso si propaga in un lampo pei quartieri della città. Ogni tugurio vien rovistato dai soldati in delirio, e quanto vi si trova vien buttato in ispalla, se può dar profitto, rovesciato sulla via e calpe-