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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   sicuro dietro i merli, vomitano, coi loro fucili a miccia, torrenti di fuoco, e rovesciano sugli assalitori massi micidiali. In pochi minuti nelle file dei russi vi sono più di un centinaio fra morti e feriti. Il generale Abramoff è ferito; il colpo di mano è mancato. Si suona la ritirata, e, prima di mezzodì, le truppe rientrano all'accampamento.
   Era indispensabile per i russi l'ottenere prontamente una rivincita, non solo per l'effetto morale, ma perchè materialmente protraendosi il successo nemico, la posizione poteva divenire imbarazzante. Si diè quindi mano a costruire subito scale con alberi dei giardini circostanti, e a preparare l'immediata riscossa. Infatti la notte stessa, col favore delle tenebre, le colonne russe arrivano ai piedi dei baluardi, vi appoggiano le scale, senza sospetto dell'avversario, poco vigile. Un urrà generale annuncia l'attacco. I difensori, dopo breve scompigliata resistenza, si danno alla fuga. Gli ammassi di fieno raccolti sui tetti delle sachei (abitazioni indigene), dati subito alle fiamme, annunziano al campo la vittoria. Ai primi albori le truppe si erano già avviate verso la città che stava loro