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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO Vili
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tasie, e dando prova di destrezza con giuochi svariatissimi.
La più emozionante attrattiva venne offerta dalla kukburé, ossia corsa alla pecora, in cui gareggiavano di abilità un centinaio di centauri, la maggior parte kirghisi, montati su cavalli maneggevoli e sicuri. Il giuoco consiste nel sollevare da terra una pelle fresca di pecora, cucita col vello all'infuori, e deporla ai piedi del giudice di campo, senza che un competitore riesca a strapparla di mano. Appena il vello vien lanciato nell'agone, la massa dei giocatori si getta sovr'esso formando un gruppo animatissimo di cavalli che s'urtano e di cavalieri che, tenendosi d'una mano alla criniera ed abbrancando il corpo del destriero colle gambe, quasi fossero tenaglie, si rovesciano sino a terra. Ad ogni istante pare di veder tutto finire in un fascio di membra calpeste, stritolate, invece dopo pochi minuti di lotta, l'audace e avventurato che riesce a strappare il vello dalle numerose mani che glielo disputano, si rizza in sella e, rompendo l'onda umana che gli sta a ridosso, si slancia pel piano con il trofeo sull'arcione e corre a gettarlo dinanzi al giudice, riportando poi in trionfo un silao (premio), ben meritato.