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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO Vili 161
la mano, e mi invitò a sedere offrendomi del thè e delle frutta. Dopo aver richiesto dell'essere mio, della nazionalità e sopratutto delle intenzioni commerciali, mi avvertì che, per l'assenza del Kan, l'udienza che chiedevo, non mi sarebbe stata accordata tanto presto. Durante il colloquio, che fu lungo, egli non cessò dal disbrigo delle sue faccende.
La città era tutta festante in occasione della circoncisione di un figlio di un grande personaggio della corte; e il fortunato padre offriva alla popolazione festeggiamenti continui per un mese. Si svolgevano essi su di un vasto terreno fuori dalle mura, nei cui pressi il Kan si era attendato con il seguito e con l'harem, per assistere agli spassi. Oltre ad onorare di sua presenza il tamascià, e per dar maggior lustro, egli aveva imposto, per bando, la chiusura dei negozi e obbligati i mereiai a vendere le derrate nella fiera impiantata all'aria aperta.
Una moltitudine sterminata di cavalieri, di pedoni, di cammelli, di carri zeppi di uomini, di donne, di bambini, si riversava dalle porte in massa compatta, verso lo spazio prescelto, fra un vocio indiavolato e una abbondante distribuzione di bastonate, fatta dalle guardie in-