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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ogni avere, legato sui cammelli, isui buoi, e seguite da branchi innumerevoli di pecore, che vagano in cerca di nuovi pascoli.
   Le stazioni di posta sono ridotte a una capanna, in mezzo ad uno spazio cinto da muriccioli di argilla; quivi un grave cosacco, ravvolto nell'ampia zimarra, e fumando solennemente la pipa, dirige una squadra di kirghisi cenciosi. Appena appaiono sull'orizzonte i nostri tarantass uno di essi parte di galoppo alla ricerca dei cavalli che pascolano intorno, e ne spinge, a furia di urli e di staffilate, quanti ne occorrono nel recinto della ,stanizza. Compiuta con grande fatica e perdita di tempo questa prima impresa, kirghisi e cosacchi, senza cessare un istante dal litigare e dallo schiamazzare, si fanno intorno alle (bestie frementi e selvagge, e con infinita pazienza, pongono loro indosso le bardature, le .attaccano agli equipaggi, trattenendole per le briglie, accarezzandole di continuo. Poi, appena i viaggiatori sono accomodati nelle vetture, e il cocchiere kirghiso, Yiemscik, è salito in serpa ed ha raccolte le redini, gli uomini si scostano tutti d'un tratto, e i cavalli partono a volate, e si lanciano in una corsa vertiginosa, che dura finché basta