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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
Benci, aiutante di Nicotera, mandato da Vel-letri a farci avvertiti, che a causa dei dissidi insorti fra Orsini e Nicotera, avendo questi abbandonato il comando, la congiunzione, già ordinata da Garibaldi, non si poteva più effettuare.
Procedendo lentamente dietro la colonna, ecco, durante una sosta, ci sembra veder nelle file come il rapido propagarsi di una non so quale aria di agitazione.
— Che cos'è? — chiediamo a un milanese, ordinanza di Garibaldi, che frettolosamente ci passò accanto, venendo giù dall'avanguardia.
— Ghè, che là el fa cald! — risponde, accennando avanti, e correndo via.
I pontifici avevano attaccato la nostra testa di colonna, e il combattimento era incominciato. Bezzi ed io ci precipitammo dalla carrozza e, rompendo la folla, fummo presto ai primi posti.
Io raggiunsi i combattenti, quando il generale Fabrizi ordinava la carica alla baionetta, e mi ingegnai a guidare i volontari sull'erta del poggio donde sloggiammo gli zuavi, che seminarono il terreno, intorno ai pagliai preparati per l'invernata, di morti e di ferite.
Subito dopo comparvero i densi battaglioni