![]() ![]() ![]() ![]() |
|
Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO III _
139
Ai primi albori, il generale montò su la torre del castello, accompagnato da Basso, Bezzi, Guerzoni e pochi altri, e per più di un'ora esplorò ogni angolo della campagna in direzione di Roma. Non vedendo comparire il nemico, forse perchè le strade incassate lo nascondevano, si volse al Bezzi, e disse:
— Io non credo che i francesi vengano ad attaccarci. Ci manderanno, per mezzo del nostro governo, l'intimazione di sgomberare... e nel frattempo noi saremo a Tivoli, con le spalle appoggiate agli Abruzzi. —
Ai piedi della torre incontrò Menotti, che lo cercava per chiedergli di indugiare la partenza, onde potesse avere il tempo di distribuire certe calzature che aspettava da Passo Correse, e Garibaldi, accecato dalla sua fatale illusione, gli rispose:
— Fa pure, Menotti. —
Così rimanemmo a Monterotondo fino a mezzogiorno.
Io, dopo aver accompagnato Garibaldi durante le prime ore del mattino, mi misi in compagnia del Bezzi, al seguito della colonna, nell'unica carrozza esistente, che aveva portato a Monterotondo, quella stessa mattina, il capitano