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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
In seguito agli insuccessi del 22 ottobre, e ai truci fatti che li seguirono, perduta ogni speranza di introdurre in città le armi, e ogni illusione sul passaggio del confine da parte dell'esercito, non era più possibile pensare ad un tentativo di rivoluzione in Roma. Garibaldi intanto, delusa la sorveglianza delle navi da guerra, era riapparso a un tratto sul campo dell'azione, nell'agro romano, e aveva ripreso il comando di tutti i corpi armati, e impresso loro un vigoroso impulso.
Guerzoni ed io, la mattina del 29, abbandonammo in vettura Roma, sotto l'egida del passaporto britannico, e con la scusa di voler compiere una gita sui colli laziali. Per Mentana e Monterotondo, giungemmo a Castel Giubileo ove ci incontrammo con Garibaldi. Egli ascoltò attentamente il rapporto del Guerzoni; ci fece molte domande, lodò l'abnegazione del Cucchi, e finì col ritenere presso di sè come segretario il Guerzoni, impiegandolo subito a scrivere proclami e ordini del giorno. Io mi confusi tra gli ufficiali del seguito, dei quali ricordo Paolo Fabrizi, Stefano Ganzio, Alberto Mario.
Rimasi addetto al quartiere generale, di-