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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   conoscendo la strada, che percorrevo per la prima volta, tendevo di continuo l'orecchio per udire il rimbombo del cannone e il rintocco delle campane; ad ogni curva della linea aguz-teavo lo sguardo per scorgere un sintomo della battaglia, ma invano. Finalmente, sboccando sul Tevere, mi apparve Roma, ma tranquilla, silenziosa, ravvolta nella sua impassibilità solenne. Alla stazione trovai l'omnibus dell'albergo, che mi trasportò, come in qualunque giorno dell'anno, traverso le vie e le piazze spopolate. Il direttore dell'albergo, che io interrogai con circospezione, mi rispose evasivamente, stringendosi nelle spalle. Poco dopo per fortuna arrivò il Guerzoni, anch'egli come me sotto un altro nome, e con passaporto inglese, e, accompagnatomi in camera, mi disse dei tentativi falliti in Campidoglio, a piazza Colonna, alla caserma Serristori^ della presa di Porta San Paolo, per la quale si esci alla vigna Mat-tei, ove, in cambio dei fucili, furono trovati appostati i gendarmi pontifici; di Ripetta inutilmente occupata per tutta la notte dagli insorgenti, che ivi aspettavano i fratelli Cairoli; di questi, finalmente, che non erano giunti, ma dei quali si prevedeva male.