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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
rico al gentiluomo bergamasco di ordire la trama e di capitanare la insurrezione di Roma.j
Oltre a molti romani coi quali però non ebbi che occasioni fuggevoli d'incontrarmi, vidi il Cadolini, il quale mi disse essere stato non poco scoraggiato udendo, che per la vicina rivolta, di sicuro e di pronto non vi fossero che un migliaio di alabarde e alcune bombe. Mi disse pure di avere espresso franco il suo parere, alla Giunta Esecutiva, che non era possibile tentare la rivoluzione, severamente criticando, inoltre, e tacciando d'improntitudine, l'agitazione prematura, la quale, mettendo in sull'avviso il governo papale, rendeva arduo ormai il procacciarsi le armi indispensabili.
Al giudizio chiaro e ponderato del Cadolini, faceva spiccato contrasto l'ottimismo ideale di Enrico e Giovannino Cairoli. Anch'essi percorrevano la città in attesa degli avvenimenti, e, quando io li incontravo, mi esprimevano la fiducia nella riescila dell'impresa. Strinsi loro la mano, l'ultima volta, su la gradinata di San Giovanni Laterano, chiedendo ambasciate per Benedetto. Me le diedero: ma non le potei ricambiare! Eroi di quello stampo assai di rado compaiono sulla terra.