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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   capitolo vii
   129
   senza tante fisime, come si fece a Palermo e a Napoli : « Italia e Vittorio Emanuele ».
   Fu questa l'ultima volta che vidi il profeta della nostra Indipendenza, ma di lui mi rimase sempre impresso nella mente l'aspetto ascetico, nell'abito severamente abbottonato sino al cravattone nero, donde sorgeva il volto emaciato, illuminato dal lampo degli occhi, e dal fine sorriso. Si può dire della sua persona, che essa rappresentava, scultoreamente, il Pensiero; mentre la testa leonina del suo emulo, Garibaldi, che spiccava dalla fascia e dal puricio dei gauchi, rappresentava l'Azione.
   Durante la mia assenza, Mazzini fu ospite di mio Padre a Besozzo, introdotto segretamente da Marcora. Doveva avere un'intervista con Garibaldi, credo a Lugano, per concertarsi su un tentativo d'azione, ordito da Nicotera. Ma Garibaldi si eclissò, e i progettati moti naufragarono.
   Poche settimane dopo il ritorno in Patria dagli Stati Uniti, mi recai insieme a Missori a Ginevra, per incontrarvi il generale. Egli era colà intervenuto per assistere al Congresso della Pace, nel quale gli apostoli della fratellanza universale quasi vennero alle mani.