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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO III _
   113
   in lui una certa qual somiglianza con Garibaldi. Trovandomi su terreno neutrale non ebbi scrupoli di conversare con lui a lungo. Egli ricambiava argutamente le adulazioni degli americani, per i suoi recenti trionfi, con una illimitata ammirazione per le loro istituzioni, e per la loro indomabile energia. Caduto il discorso sulla battaglia di Lissa, modestamente attribuiva il suo successo, più alla fortuna che al merito.
   — Chances de la guerre — egli diceva.
   Mi raccontò di aver provato un'orribile stretta al cuore quando vide i marinai del « Re d'Italia » aggrapparsi disperatamente alle sartie, mentre la nave si inabissava.
   Ho assistito a un ricevimento in onore del generale Grant; uomo dall'aspetto di buon borghese incapace di far male a una mosca. Egli stava organizzando la spedizione contro' alle Pelli Rosse, delle quali ho conosciuto pure qualche capo. Il vero motivo del loro sterminio, è bene dirlo chiaramente, dipese dal-l'aver esse difeso le loro terre contro i pionieri invasori.
   Ben più grandioso fu un altro ricevimento, quello usuale del giovedì alla Casa Bianca. Le più distinte signore degli Stati Uniti si urtavano,