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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO III _
   103
   scen^, e presentato alla società che, in quel-l'epoc^, era stimata la più scelta e esclusiva degli Stati Uniti, e tale da nulla invidiare al patriziato inglese.
   Il mondo intellettuale e dirigente si appassionava per il conflitto che era sorto fra il Presidente Johnson e il Congresso. Lotta che era in una fase acutissima, e guidata da avversari accanitissimi. Il Congresso pretendeva che i vinti sudisti si sottomettessero rigorosamente ai patti imposti dal vincitore; il presidente Johnson, invece, tendeva a mandare in effetto un piano di conciliazione. Il Congresso lanciava invettive, pronunciava discorsi furibondi contro al Presidente, accumulava leggi draconiane contro gli ex-ribelli, col pretesto di schiacciare ogni velleità di riscossa; Johnson invece, impassibile, opponeva, alle veemenze, il suo veto presidenziale, e si manteneva il rigido esecutore delle condizioni imposte dai trattati.
   Il problema italiano era ben conosciuto da quasi tutti, e i miei interlocutori generalmente, dopo aver discussa la principale fra le note questioni, quella romana, mi chiedevano:
   — Che ne avverrà del Papa, se mai riescite a pigliar Roma? —